sabato 12 gennaio 2013

La bufala delle "condanne" di #Travaglio #miconsenta #annozero #Berlusconi

Il problema in Italia non è solo Berlusconi,  ma l'informazione. E non tanto quella (sterminata) di sua proprietà, che ovviamente ne amplifica la voce, ma quella che vuole essere "terza", ma da 20 anni non fa che amplificare ancor di più il berlusconismo.
Ieri, Polito, che come ogni ex militante di sinistra deve quotidianamente espiare il passato con un rinnovato autodafè, tuittava chiedendosi se non fosse legittimo il quesito sulla credibilità di Travaglio, viste le sue 10 condanne. Oggi il Corriere rincara, qualificandole come condanne per diffamazione.
Insomma, si usa la parola "condanna" per fare confusione. Esiste un diritto processuale penale ed anche un diritto processuale civile. In entrambi i casi, i processi si concludono con condanne. Ma, nel primo caso, la condanna accerta un delitto penale e lo punisce; nel secondo, un illecito civile e lo risarcisce.
Inutile dilungarsi sulla differenza. La diffamazione è un reato, uno dei più odiosi, perchè diffonde una vera e propria menzogna, un fatto falso, dandolo per vero. Tanto più micidiale è questo delitto, quando la diffamazione è posta in essere da un giornalista.
Travaglio non ha commesso nessun reato, non è stato accertato da nessuno che abbia scritto o detto il falso. Le sue condanne, della stessa tipologia di quelle per questioni di comdominio (illeciti civili) sono a risarcire il danno dovuto all'eccesso nel tono della critica. Nulla a che vedere con la menzogna.
Assistere, adesso, a tantissimi giornalisti che deprecano Travaglio o ne mettono in dubbio la credibilità per vicende irrilevanti sulla credibilità sua stessa, è deprimente. Molti sono quegli stessi giornalisti inorriditi per il "caso Sallusti", un diffamatore acclarato e realmente condannato penalmente per il falso pubblicato e mai smentito o rettificato sul giornale da lui diretto.
È così che il berlusconismo trionfa. E che le piccole invidie/rivalità tra giornalisti mortificano l'informazione e i cittadini.

2 commenti:

  1. Anche Travaglio ha cercato, durante la trasmissione di Annozero, di così giustificarsi " risarcire il danno dovuto all’eccesso nel tono della critica. Nulla a che vedere con la menzogna." Ed ha aggiunto: " non ho commesso alcun reato penale "!

    Per me, quando c'è una sentenza di condanna emessa da un giudice, ritengo che sia stato comunque commesso un illecito a danno di altri ed essendo ben 10 a carico di Travaglio la mia credibilità nei suoi confronti è zero!

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  2. Ottimo chiarimento. Per molti giornalisti B. è il passato o presente o potenziale editore. C'è anche questo.

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