Rughetti ha dichiarato: “Se le eccedenze saranno maggiori delle vacanze si applica la legge vigente che prevede la messa in disponibilità” aggiungendo “siamo fiduciosi che con le misure in atto non dovremmo avere situazioni complicate da gestire”.
Dopo aver strabuzzato gli occhi e riletto, non si può che prendere atto che un esponente del Governo, nell’ordine, confessa:
- la manovra di messa in sovrannumero dei dipendenti delle province (20.000 persone) è stata fatta nella più totale improvvisazione:
- infatti, il Governo non sa se le “eccedenze”, cioè appunto i dipendenti in sovrannumero, saranno di più o di meno delle “vacanze”, cioè i posti disponibili presso le amministrazioni pubbliche, regioni e comuni prima, amministrazioni statali poi;
- cioè a dire, hanno dichiarato ex lege in sovrannumero 20.000 lavoratori, senza aver PRIMA verificato se potessero essere riassorbiti, pur continuando a sbandierare ai quattro venti che la riforma delle province sarebbe stata occasione del razionalizzare il personale ed impiegarlo dove più serve: non sanno nemmeno se, quanto e dove serva!;
- non c’è ancora la minima programmazione su come redistribuire il personale: infatti, si dichiara “fiducia” sul fatto che sarà riallocato, ma non si dice nulla su come provvedere in tal senso;
- ma, si tratta una fiducia condizionata, come rivela il condizionale del “non dovremmo” avere difficoltà.
Nella sostanza, si tratta della conferma che la riforma delle province e le conseguenze su 20.000 lavoratori (pensiamo se un’azienda dichiarasse il sovrannumero di simile numero) è stato un assoluto salto nel buio, privo di qualsiasi programmazione e valutazione sulla capacità di riassorbire tale personale che, è da chiarire, non va in sovrannumero in conseguenza di un dissesto finanziario imputabile alle province, ma per effetto di una decisione calata dall’alto dal Governo. Che non comporterà alcun beneficio alle tasche dei cittadini, perché la spesa delle province, contrariamente a quanto raccontano troppi giornali disinformanti, non è stata per nulla tagliata, ma dirottata dall’erogazione dei servizi al bilancio dello Stato, a parità di entrate: dunque, non vi sarà nessun risparmio tributario per i cittadini.
Si tratta solo di un esperimento demagogico: “riformiamo, vediamo come andrà a finire, speriamo bene, DOVREBBE andare bene, mal che vada qualcuno resterà senza lavoro”.
Infatti, la “disponibilità” di cui parla Rughetti altro non è se non l’anticamera del licenziamento.
In ultimo, quindi, la dichiarazione del sottosegretario svela che l’opzione di un licenziamento di migliaia di dipendenti non è affatto l’extrema ratio, ma è contemplata in modo assolutamente consapevole e voluto.
C.V.D. Come volevasi dimostrare ....
RispondiEliminacompetenze zero, capacità zero, sei solo un "fannullone" che scalda la sedia e fà girare le carte ...
"inutili come te" ...... se poi c'è un problema è sempre colpa tua
se si guardano i bandi correttamente si vede che c'è la volontà di far licenziare qualche migliaio di dipendenti per mostrare che si sta riducendo il personale (non amico) e si cerca di assumere personale (amico e utile al tuo mantenere la sedia....)
vabbè non facciamoci il sangue amaro.....
Assolto dalla Corte dei Conti Matteo Renzi
RispondiEliminaCORTE DEI CONTI, SEZ. I GIUR. CENTR. D'APPELLO - sentenza 4 febbraio 2015* (assolve l’allora Presidente della Provincia Renzi per delibere attributive a personale dello staff privo di laurea e sfornito di un valido percorso sostitutivo, di un trattamento economico previsto per il personale laureato; infatti, manca l'elemento psicologico, trattandosi di un "non addetto ai lavori").
Un esempio concreto: alla Provincia di Verona lavorano 86 impiegati amministrativi di categoria B3, ovvero il 18,5% dei 465 dipendenti dell'Ente (fonte: Conto Annuale 2013 della Ragioneria dello Stato)
RispondiEliminaIl recente bando di mobilità del Ministero della Giustizia (tot. 1.031 posti disponibili a livello nazionale) equipara il profilo B3 con quello di "assistente giudiziario". I posti disponibili nella regione Veneto sono 3 (tre): di cui 2 (due) a Treviso e 1 (uno) a Rovigo.
A voi i commenti...
In alcune province chiedi il nulla osta x andare in altri posti e te lo vedi negare perché se te ne vai il lavoro non va avanti. Ma non siamo inutili?
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