martedì 24 marzo 2015

#Agenzie #dirigenti incaricati illegittimamente Non fate piangere la direttrice

Non fate piangere la Orlandi. Al solo ricordarle del destino cinico e baro e alla crudeltà della Corte costituzionale, rea di aver dichiarato illegittimi gli incarichi dirigenziali che da 15 anni le agenzie riservano senza concorsi ai propri funzionari interni, la direttrice dell’Agenzia delle entrate proprio non riesce a frenare la commozione ed il canale lacrimale.

Su La Stampa del 24 marzo, però, è stata una terribile intervista a mettere in soggezione la Orlandi e a straziarla, al solo pensiero di quanto è successo ai funzionari.

Vediamo la tremenda domanda che ha turbato la direttrice: “La scorsa settimana una sentenza della Corte costituzionale ha dichiarato illegittime le nomine di due terzi dei suoi dirigenti. Come è possibile?”. Il giornalista, per sapere come sia possibile che la Consulta abbia pronunciato la sentenza 37/2015 e capire sulla base di quale motivazione le nomine dei funzionari come dirigenti sono incostituzionali avrebbe potuto seguire una strada complicatissima: leggere la sentenza. Meglio, però, sentire la fonte diretta, cioè la parte che ha posto in essere gli atti illegittimi. Sicuramente, infatti, chi emette atti considerati incostituzionali sa come rispondere.

E,infatti, la Orlandi risponde, cioè, non risponde affatto, ma, sfruttando l’assist offerto dalla domanda per l’autodifesa dell’operato delle agenzie (ormai tutti i giornali sono schierati come un solo uomo a difendere le nomine incostituzionali delle agenzie), afferma: “Da cinque anni aspettavamo una norma che ci dicesse con quali criteri fare il prossimo concorso, che noi abbiamo comunque tentato inutilmente di bandire, bloccati dai ricorsi”.

Proviamo qui a fare le osservazioni che l’intervistatore non ha fatto (ragioni di spazio, sicuramente). Gli incarichi incostituzionali risalgono al 2001. Dunque, i concorsi banditi da 5 anni non sanano certo la situazione. Poi, come la Orlandi ovviamente sa, le norme che stabiliscono come fare i concorsi esistono eccome: per citare solo le principali in tema di concorsi per dirigenti, bastava riferirsi all’articolo 97 della Costituzione e all’articolo 28 del d.lgs 165/2001. Rispettando quelle norme, il gioco era fatto. I ricorsi che hanno bloccato i concorsi che le agenzie hanno bandito li hanno bloccati per la semplicissima ragione che i concorsi erano affetti dal piccolissimo vizio di essere smaccatamente elaborati per favorire in molti modi i funzionari incaricati illegittimamente come dirigenti. E i Tar, cattivi, che, pensate un po’, vogliono fare rispettare le leggi secondo le quali ai concorsi pubblici partecipano tutti con parità di condizioni, hanno ritenuto quei bandi illegittimi.

Ma, la Orlandi prosegue: “Nel frattempo abbiamo adottato un modello di selezione studiato dalla Bocconi”. Ecco: le leggi non servono, ci riferiamo alla Bocconi. Devono essere bravissimi alla Bocconi, visto che questa Università assiste ogni governo, almeno dal 1993, nello sfornare la riforma epocale della pubblica amministrazione; salvo scoprire che ogni riforma epocale non va bene e, dunque, occorre un’altra riforma epocale, studiata sempre con molti consulenti della Bocconi, che avevano fatto da consulenti nella precedente riforma epocale che non aveva funzionato, rendendo necessaria la successiva riforma epocale.

Comunque, la Orlandi chiosa: “siamo pronti ad un concorso in qualunque momento, purchè non mi si chieda che i candidati vengano valutati esclusivamente sulla base di un compito scritto. Un dirigente deve essere anzitutto capace di gestire un team, e di motivarlo”. E tutti che pensavano che un dirigente, specie delle agenzie, deve essere molto competente in tema di tributi e contenzioso.

In ogni caso, che non si chieda di scegliere i candidati sulla base di un compito scritto! Chissà come hanno fatto a scegliere come dirigenti i funzionari illegittimamente incaricati, meglio non saperlo. Comunque, lo diciamo a noi stessi: le norme citate prima in tema di concorsi pubblici consentono tranquillamente di espletare selezioni non basate esclusivamente su prove scritte. La Orlandi certamente sa che esiste, proprio a questo scopo, il corso-concorso che consente di formare il dirigente alla fine di un periodo di vero e proprio praticantato e che c’è la Scuola superiore di formazione pronta a sfornare i dirigenti. Basta chiedere.

Ci sarebbe, però, un piccolo dettaglio, qualcosa di fastidioso, quel dettaglio che ostacola sempre il cammino bocconiano verso il futuro, quella cosa lì, insomma, sì, la… la…, ecco la legge. C’è l’articolo 1, comma 425, della legge 190/2014 che vieta di fare concorsi, per ricollocare i dipendenti delle province. E dirigenti in sovrannumero ve ne sono circa 600. Chissà se la Bocconi sarebbe d’accordo a rispettare una legge che imponga di prendere, senza alcun costo, dipendenti già in possesso della qualifica dirigenziale e coprire così, subito, i posti vacanti delle agenzie.

Concluso questo suo intervento, la Orlandi viene poi incalzata da una tremenda domanda: “Quando ha provato a spiegare le vostre ragioni in pubblico si è commossa. Come mai?”. La stampa italiana, quando vuole, sa proprio essere impietosa. Simili domande inchiodano ed annichiliscono qualsiasi intervistato. E, infatti, il giornalista non può fare a meno di notare “(alla Orlandi si velano di nuovo gli occhi). Come non capirla, come non condividere il pathos per l’ingiustizia subita? Pensate, una Corte costituzionale che fa il suo dovere dichiarando illegittime nomine senza concorsi! Non si fa.

E, dunque, la direttrice dell’Agenzia delle entrate racconta, mestamente: “Ho pensato a quel che è accaduto in questi anni, a quel che hanno passato i funzionari ad ogni livello, con gli aumenti bloccati dal 2008…”. Sospendiamo qui, per un minimo di suspence la dichiarazione e riflettiamo sulle parole commoventi della Orlandi. Evidentemente, sono stati solo i funzionari delle agenzie a subire il blocco degli aumenti dal 2008, mentre tutti gli altri 3 milioni di dipendenti pubblici si godevano scatti, premi e cotillon. C’è, poi, la condizione specifica di quel che hanno passato i funzionari: pensate un po’, che trattamento di sfavore, che torto hanno subìto quelli nominati come dirigenti e, dunque, retribuito come tali, senza aver nemmeno dovuto prendersi il disturbo di fare un concorso. Davvero un trattamento crudele e vile. Come non piangere a dirotto? E, poi, la Orlandi chiude col colpo di teatro: oltre a pensare ai funzionari maltrattati pensa anche “alla dirigente di Torino che si trovò davanti un contribuente armato di scimitarra”, concludendo affermando che i funzionari “non si meritano tutto questo”.

Certo che è strano che mentre la stampa intera inneggia alla riforma della dirigenza che sta attuando il Parlamento, volta, giustamente, alla rotazione ed alla flessibilità dei dirigenti pubblici di ruolo assunti per concorso, contestualmente sostiene questa campagna finalizzata a convincere tutti che è giusto lasciare fermi al loro posto funzionari incaricati come dirigenti, senza concorso.

D’altra parte, se il rischio è affrontare la scimitarra dei contribuenti, nessuna qualifica lo ripaga. Speriamo che l’episodio di Torino sia finito senza danni per la dirigente e con le giuste sanzioni per il detentore di scimitarra. Pensate se questo sconsiderato avesse saputo che a suscitare la sua ira era qualcuno che nemmeno rivestiva legittimamente l’incarico dirigenziale. E pensate se è corretto che milioni di atti, contenziosi, ruoli, accertamenti siano stati realizzati da personale, sicuramente bravissimo nel formarsi all’interno, ma, comunque, privo di un titolo legittimo ad agire, proprio in un settore, quello tributario, integralmente retto dalla legittimità. Al cittadino che paga le tasse l’ordinamento chiede, giustamente, diligenza ed attenzione massime e assoluta legalità nell’agire e nel presentare la documentazione. Forse, sarebbe il caso di comprendere che altrettanto il cittadino ha il diritto di pretendere dallo Stato.

1 commento:

  1. Segnalo un caso che, mi pare, possa essere assimilato a quello descritto.
    http://www.cronachemaceratesi.it/2015/03/18/concorso-per-13-dirigenti-rinviata-la-prova-santucci-precari-di-lusso-ancora-al-loro-posto/635226/

    RispondiElimina