martedì 17 gennaio 2017

Il diluvio burocratico della trasparenza

Anche lo straordinario sito bosettiegatti.eu lo rileva: 228 caricamenti per la "mappa della trasparenza" sono un trionfo della burocrazia.
Si legge dal sito: "Se questo vi sembra un paese europeo o del quarto mondo: le 228 tipologie di caricamenti/inserimenti/invii che tutte le pubbliche amministrazioni devono fare (a pena di sanzioni a carico dei responsabili). E il tempo per per fare i provvedimenti, controllarli ed eseguirli? Burocrazia ... ma non dovevamo vederci più?".
Lo avevamo rilevato anche noi, quiCosa aggiungere? Che evidentemente a Roma nessuno sa cosa sia esattamente un'analisi di impatto normativo.
Proviamo noi. Dunque, 228 caricamenti: immaginiamo di doverli aggiornare almeno 3 volte l'anno (conto assolutamente per difetto). Ne vengono fuori 684. Moltiplichiamoli per le circa 20.000 amministrazioni pubbliche operanti in Italia: i caricamenti totali sono, così, 13.680.000. Stabiliamo, ora, un tempo per raccogliere il materiale informativo, verificarlo, digitarlo e pubblicarlo: anche in questo caso, rimaniamo stretti e diciamo 20 minuti a caricamento. Moltiplichiamo il totale dei caricamenti per i 20 minuti: risultano 273.600.000 minuti, che tradotti in ore sono 4.560.000 ore di lavoro, che rapportate a 1.500 ore lavorative annue, costituiscono 3.040 unità lavorative integralmente dedicate alla sola attività di caricamento dei dati.
La domanda, seria, è: può un Paese permettersi di dedicare migliaia di dipendenti pubblici alla sola attività di caricamento dati?

4 commenti:

  1. Spaventoso!!!! e manca il dato ancora più eclatante: il costo!!! che nelle menti del legislatore dovrebbe essere zero!!!!

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  2. E ad occhio e croce il catalogo non è completo ... per non parlare di bilancio e gestione finanziaria ed altri settori ....

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  3. Ho terminato da 5 anni il mio lavoro a servizio degli enti locali, svolto sempre con grande passione e coinvolgimento.
    Ricordo, 8 anni fa, un convegno a Venezia sulla semplificazione tenuto dai "grandi soloni romani" dove si sbandieravano l'accelerazione dei provvedimenti, il modo nuovo di procedere per l'Amministrazione pubblica, ecc. ......
    In quel frangente mi limitai a sollecitare quei "soloni" che era opportuno, a fronte del fatto di perseguire una personale e aleatoria semplificazione, si fermassero per non creare altri e più pesanti danni.
    Avevo visto bene.
    Luciano Vedorin ex dirigente di enti locali comunali

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  4. 60% del tempo passato a rendicontare...ed il 40% rimanente a lavorare. Ad oggi siamo messi cosi.
    Non capisco perché quando fa comodo si invocano logiche privatistiche nella pa, ed in altri casi, come questo, un atteggiamento burosauro.
    Venuti meno i controlli esterni ed, interni, l'unica speranza del legislatore è che qualche cittadino "si accorga" (se ci riesce), di eventuali magagne.
    E' l'inversione dell'onere della prova. Sparo tutto sul sito cosi il cittadino "non poteva non sapere".
    Non fa una grinza.

    Povero.rag comunale..

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