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giovedì 12 ottobre 2017

Incentivi ai tecnici: il controllo anticollaborativo della Corte dei conti

La decisione della Sezione Autonomie di considerare inammissibile la richiesta della Sezione Liguria di rivedere il parere che pretende di inserire gli incentivi per le attività dei tecnici negli appalti nell'ambito del fondo della contrattazione decentrata dovrebbe convincere, una volta di più, dell'urgente necessità di sottrarre alla magistratura contabile una funzione che troppe volte finisce per creare impedimenti operativi oggettivi e contrasti insanabili con altre giurisdizioni.

Viene subito in mente, infatti, l'assurdo contrasto tra giudice del lavoro e magistratura contabile relativo alla percezione dei diritti di rogito dei segretari comunali di qualifica dirigenziale nei comuni privi di dirigenti. Un contrasto che va avanti ormai da oltre un anno, privo di qualsiasi utilità e foriero solo di conflitti e spese inutili per processi e spese connesse.
La questione degli incentivi ai tecnici è ugualmente paradossale. Mentre è in vigore una norma come il d.lgs 75/2017 che predica la semplificazione e razionalizzazione della costituzione ed impiego dei fondi della contrattazione decentrata, la Sezione Autonomie ribadisce contro ogni evidenza che risorse del tutto variabili e volatili, come quelle per l'incentivazione dei tecnici, provenienti dai quadri economici dei lavori e, quindi, dal bilancio, invece di incrementare i fondi (anche perchè destinate a ben precise fasce di lavoratori e non estensibili a tutti) ne sono comprese. Rendendo, così, impossibile determinare con precisione l'ammontare dei fondi stessi, visto che occorre rispettare il tetto del 2016. E, sostanzialmente, imponendo alle amministrazioni di far finanziare ai dipendenti che non accedono agli incentivi tecnici i medesimi incentivi.
Le amministrazioni, dunque, restano al bivio. Molte, per evitare problemi non attivano la contrattazione necessaria per approvare il regolamento presupposto per l'erogazione degli incentivi. Così si scontentano i tecnici, anche se in questo modo utilizzando bene i sistemi di valutazione è comunque possibile farli partecipare alla ripartizione degli incentivi legati al merito.
Altre amministrazioni, che invece il regolamento lo hanno già, non intendono ridurre la quota disponibile per i dipendenti non inclusi nel concorso agli incentivi tecnici e sono costrette ad inventarsi accantonamenti degli incentivi che vadano oltre il tetto del fondo del 2016, liquidando solo quanto attualmente nel tetto, rischiando ricorsi al giudice del lavoro che molto probabilmente verrebbero accolti.
Un ennesimo disastro, reso ancora più grave, lo si ribadisce, dalla vigenza di una norma che espressamente intende superare le troppe alchimie previste da leggi e contratti per la costituzione, destinazione e gestione dei fondi contrattuali, alchimie che negli anni hanno generato solo ispezioni negative del Mef, caos contenziosi e malriuscite sanatorie tipo il "salva Roma".
Di fronte alla gestione di competenze che dovrebbero essere "collaborative", ma che creano, invece, solo ulteriori problemi, dovrebbe risultare evidente che il controllo previsto dalla legge 131/2003 è fallito.
Se si vuole davvero controllare l'attività degli enti, occorre ripristinare controlli preventivi di autorità amministrative, ricorribili al Tar, per evitare l'autoreferenzialità di pareri come quelli della Corte dei conti, nei confronti dei quali le amministrazioni non hanno alcun rimedio, anche se sono platealmente erronei nel merito.
Molti criticano la presunta ricostituzione dei Co.re.Co. Nessuno chiede di tornare al passato. E' perfettamente possibile organizzare organi di controllo del tutto privi di rappresentanza politica, capaci di agire velocemente utilizzando internet e sistemi velocissimi di relazioni e riscontro, oltre che tecniche campionarie o procedimenti celeri su richiesta anche di terzi interessati.
Ma, un controllo "collaborativo" che è solo autoreferenziale e, dunque, per nulla collaborativo, proprio non serve più.

5 commenti:

  1. Chi controlla il controllore?

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  2. Vorrei capire cosa accadrà quando inizieranno ad essere maturati gli incentivi ex art.113 anche per i servizi con Direttore dell'esecuzione... non saranno più i soli "uffici tecnici" a capire la portata del problema, ma anche altri comparti...

    Ora come si comporteranno i tecnici dei vari enti? L'incarico di rup non può essere rifiutato, ma le direzioni lavori, i collaudi, i coordinamenti della sicurezza... chi si prenderà più queste brighe senza batter ciglio? Si esternalizzerà ogni attività con moltiplicazione dei costi nelle opere pubbliche e basta?

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  3. "Ora come si comporteranno i tecnici dei vari enti? L'incarico di rup non può essere rifiutato, ma le direzioni lavori, i collaudi, i coordinamenti della sicurezza... chi si prenderà più queste brighe senza batter ciglio? Si esternalizzerà ogni attività con moltiplicazione dei costi nelle opere pubbliche e basta?"
    Vorrei capire in base a quale norma potrebbe essere possibile per i tecnici rifiutare di fare il proprio mestiere...
    Allora è vero che lo stipendio è per andare in ufficio e che per lavorare ci vuole l'incentivo...

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  4. SIAMO IL PAESE DELLE INTERPRETAZIONI! OCCORRE FARSENE UNA RAGIONE O REAGIRE IN MODO FERMO E DETERMINATO. LE LEGGI COME NOTO SONO, TROPPE, SCRITTE MALE,RAFFAZZONATE E SPESSO CONTRADDITTORIE. MA QUESTO E' UN PROBLEMA DI CLASSE POLITICA E DICIAMOLO PURE DI CERTI DIRIGIENTI MINISTERIALI CHE NON SANNO NEPPURE QUALE E' LA MANO DESTRA CON LA SINISTRA. POI VIENE IL PEGGIO. I TRIBUNALI TRAMITE I PM ED I GIUDICI INTERPRETANO LE LEGGI. I TAR INTERPRETANO, IL CONSIGLIO DI STATO INTERPRETA, LA CASSAZIONE INTERPRETA, LA CORTE DEI CONTI NON SOLO INTERPRETA MA TERRORIZZA, LA CORTE COSTITUZIONALE, SOVRANA, DA LA PROPRIA INTERPRETAZIONE SE POI IL TERMINALE DI TUTTE QUESTE INTERPREAZIONI E' IL POVERO DIPENDENTE COMUNALE VOI CAPITE BENE COME SIAMO MESSI. DALLE MIE PARTI SI DICE "....SE TUTTO VA BENE SIAMO ROVINATI". NON SAREBBE ORA CHE CHI FA LA LEGGE (ANCHE BRUTTA E MALFATTA) DOVREBBE ANCHE INTERPRETARLA SI TOGLIEREBBERO COSI MOLTI CENTRI DI POTERE AUTOREFERENZIALE COME DICE CORRETTAMENTE OLIVIERI.

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  5. Anonimo del 21 ottobre se non conosci la materia evita di esprimerti!

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