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martedì 18 agosto 2020

Perdite da limitazione alle attività delle discoteche. Quali sono i dati reali?

 Sui social gira questo post:

La credibilità di post simili deve essere soggetta a verifiche. 

Prima domanda: davvero i proprietari delle discoteche prefigurano una perdita di 4 miliardi?

Risposta: sì, come si può evincere, ad esempio, da questo articolo.

Seconda domanda: davvero il reddito medio annuo delle discoteche è di 4600 euro?

Risposta: sì, almeno da quanto si ricava leggendo qui.

Terza domanda: le discoteche complessivamente sono circa 3.500?

Risposta: pare di sì, a quanto risulta qui.

Quarta domanda: il fatturato delle discoteche potrebbe essere di 4 miliardi con un utile complessivo di 16 milioni?

Risposta: nella realtà, il sindacato Silb riporta dati diversi, come si evince qui, ove si afferma che "Il mercato italiano delle discoteche vale 1.1 miliardi di euro" e che "L’identikit dell’impresa media in questo settore è così delineato: il volume di affari annuo si aggira intorno a 280mila euro".

Moltiplicando 280.000 (dando per scontato che per "volume di affari" si intenda il fatturato) per 3.500, si ottiene la cifra di 980 milioni, vicina all'1,1 miliardi di cui si parla nell'articolo.

Dunque, traendo le somme, il fin troppo colorito post non riporta dati inventati o inesatti.

Di certo, il reddito medio, rispetto al fatturato medio appare molto ma molto basso.

Altrettanto evidente pare che se il "volume d'affari" evidenziato dal Silb è di 1,1 miliardi l'anno, per giungere ad una perdita di 4 miliardi occorre una chiusura totale ed assoluta delle discoteche per circa 4 anni.

Il tutto, ovviamente, a condizione di non aver frainteso e compreso male.

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