Nell'articolo pubblicato il giorno 13 febbraio 2016 da La Repubblica dal titolo "I rimedi anti-furbetti? Allontanare chi truffa e premiare i più onesti", il sottosegretario alla Funzione pubblica Angelo Rughetti, intervistato dalla giornalista, regala un'altra delle molte perle in tema di pubblico impiego.
Nel corso dell'intervista, il sottosegretario, nel fornire la solita lezione sulla produttività del lavoro pubblico, afferma: "Ora il premio di produttività, che è sui 5mila euro per un dipendente di basso livello, ma può arrivare a 40mila per un dirigente, viene assegnato a pioggia, e nei Comuni su obiettivi decisi a ottobre, praticamente a posteriori. Bisognerà fare in modo che venga concesso secondo i meriti, organizzando gli obiettivi per tempo".
Dunque, secondo il sottosegretario Rughetti, che, ricordiamo, è stato direttore generale dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e, dunque, dovrebbe conoscere a menadito almeno il sistema delle retribuzioni nei comuni:
1) i dipendenti di basso livello hanno un premio di produttività di circa 5.000 euro l'anno;
2) i dirigenti possono avere un premio fino a 40.000 euro l'anno;
3) i premi sono assegnati a pioggia;
4) gli obiettivi sono decisi a ottobre.
La prima affermazione è totalmente destituita di fondamento. Negli comuni, secondo i dati del Conto annuale, la somma complessivamente destinata al "salario accessorio" ammonta ad euro 1.742.869.458 . Sempre nel 2014 nei comuni hanno lavorato 357.912 dipendenti: dividendo la prima cifra per la seconda, si ottiene una media di 4.869,55 euro l'anno a persona.
Il sottosegretario deve essersi probabilmente riferito a questa media. Peccato che sia sbagliata. Infatti, il salario accessorio nel suo complesso non finanzia solo il premio di produttività, ma una serie di altre voci. Il sottosegretario potrebbe senza alcun problema accedere al Conto annuale per conoscerle:
IND. DI VACANZA CONTRATTUALE
IND. DI VIGILANZA
PERSONALE SCOLASTICO
RETRIBUZIONE DI POSIZIONE
RETRIBUZIONE DI RISULTATO
INDENNITA DI COMPARTO
INDENNITÀ ART. 42, COMMA 5-TER, D.LGS. 151/2001
INDENNITA' DI STAFF/COLLABORAZIONE
COMPENSI ONERI RISCHI E DISAGI
FONDO SPECIF. RESPONSAB.
COMPENSI PRODUTTIVITA'
COMPENSO AGGIUNTIVO AL SEGR. COMUNALE QUALE DIR. GENERALE
INCENTIVI ALLA PROGETTAZIONE EX LEGGE MERLONI
DIRITTI DI ROGITO-SEGRETERIA CONV.- IND.SCAVALCO
ONORARI AVVOCATI
COMPETENZE PERSONALE COMANDATO/DISTACCATO PRESSO L'AMM.NE
ALTRE SPESE ACCESSORIE ED INDENNITA' VARIE
STRAORDINARIO.
Come anche i più distratti avranno avuto modo di notare, la produttività è solo una tra le 18 voci che compongono il salario accessorio. Quanto vale detta voce? Semplicissimo saperlo: sempre il Conto annuale svela che si tratta di 261.085.277 euro. Dividendo tale voce per il numero dei dipendenti, scopriamo che la produttività non vale per nulla quasi 5.000 euro annui, come afferma uno che come il sottosegretario dovrebbe maneggiare le cifre senza alcun problema, bensì 729,47 euro lordi annui.
La seconda affermazione del sottosegretario appare condizionata dal medesimo errore di impostazione. Rughetti confonde ancora una volta, per la dirigenza, il complesso del "salario accessorio" con la retribuzione di risultato. Eppure, nel caso della dirigenza, è facilissimo non sbagliarsi. Il salario accessorio è costituiti solo da 2 voci: la retribuzione "di posizione", connessa al peso dei settori attribuiti alla direzione dei dirigenti, nonchè la retribuzione di risultato. La prima può arrivare ad un valore di circa 43.000 euro l'anno; la seconda deve essere almeno il 15% del fondo del salario accessorio e vale circa il 15%, al massimo, della retribuzione di posizione. Dunque, perchè un dirigente possa ricevere 40.000 euro annui di risultato, dovrebbe avere una retribuzione di posizione pari a 270.000 euro l'anno, 7 volte circa il massimo consentito dal contratto collettivo nazionale di lavoro. Sarebbe interessante che il sottosegretario Rughetti mettesse a conoscenza dei media i casi di dirigenti che guadagnino così tanto solo di posizione e risultato.
La terza affermazione è frequentemente corretta: sono moltissime le amministrazioni che assegnano i premi a pioggia, ma non perchè le norme ed i contratti lo consentano, bensì perchè dette amministrazioni vìolano palesemente sia norme, sia contratti. Forse, allora, istituire sistemi di controllo preventivo per evitare questo sarebbe indispensabile, invece di discettare sui massimi sistemi parlando di performance e risultato.
Infine, anche la quarta affermazione è in parte corretta. Lo è perchè molte amministrazioni locali commettono un errore: definire gli obiettivi dopo aver approvato i bilanci, a ciò indotti dall'infernale sistema contabile pubblico, inconsapevoli che il piano degli obiettivi è indipendente dalle connessioni finanziarie. Ma, ad indurre a questo errore sono, da sempre, i Governi, che regolarmente, a causa di leggi finanziarie prima e di stabilità ora, che cambiano radicalmente sistema finanziario, contabile, tributario, aliquote delle imposte, contributi erariali, struttura stesse delle imposte, modalità di computo del micidiale patto di stabilità, posticipano i termini di approvazione dei bilanci di previsione fino all'autunno.
Conoscere per deliberare è fondamentale. Ma anche per rilasciare interviste nelle quali riportare dichiarazioni fondate.
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