sabato 19 maggio 2012

Un attentato contro scuola, lavoro, donne, giovani, civiltà.

A Brindisi il livello della criminalità si è elevato. In un colpo solo sono state colpite le basi del convivere civile.

Si è sfregiato il nome di una scuola intestata al martirio di Falcone, della moglie e della scorta, eroi della lotta alla mafia senza quartiere. Si è colpita la cultura, la formazione, la voglia di studiare per scegliere un futuro indipendente e libero. Il lavoro è un'altra vittima: la scuola è un istituto professionale che forma al lavoro nella moda, un ponte diretto tra studio e lavoro, in Paese, in un Sud nel quale il lavoro è poco, difficile, non tutelato. Come troppo spesso avviene, sono state colpite le donne. La scuola di Brindisi è composta da adolescenti donne, ragazze affascinate dal corso professionale nel campo della moda. Vittime sono i giovani, coloro che studiano, coloro che dovrebbero rappresentare il futuro, ma sono tragicamente esclusi dal presente ed, ora, coinvolti in un abisso di criminalità mai visto prima.

L'attentato di Brindisi è un colpo al convivere civile dell'intero Paese. E' ovviamente presto e difficile comprendere con precisione la "matrice" di un gesto, la cui gravità è tale da lasciar escludere che si tratti di un atto improvvisato da criminali non appartenenti a qualche gruppo organizzato.

Il fine dell'attentato, che ha ucciso ben 2 ragazze, non è ancora chiaro. La provenienza da una criminalità feroce, che affonda le sue radici nel brodo di coltura della Sacra corona unita piuttosto evidente, anche se ancora non possiamo trarre conclusioni.

E' un'escalation spaventosa. La criminalità non aveva mai pensato di aggredire il futuro, il lavoro, i giovani.

I simboli presi di mira dall'attentato dimostrano che, in ogni caso, il livello della tensione criminale è tale da voler colpire le basi stesse della democrazia e della società.

Nei momenti di crisi profonda delle istituzioni e dell'economia, la criminalità si sente più forte, quale che sia la sua origine, quali che siano i suoi rapporti con la politica, se ci sono. E', purtroppo, il momento per poter reclutare chi è disposto alla violenza. E' la fase nella  quale è più facile contrattare con le istituzioni, bloccare le riforme, oppure ottenere vantaggi. E' avvenuto esattamente così tra il 1992 e 1994. Ne è nata una presunta "seconda Repubblica" peggiore della prima.

In Italia, incredibilmente, in questa fase la rabbia, se c'è, per la recessione, i sacrifici, le misure dettate dalla rinuncia alla sovranità, non portano ad un riscatto civile, ma ad una recrudescenza criminale che mira all'impazzata contro Equitalia, Agenzia delle entrate (e, ovviamente loro dipendenti), scuole, studenti, legalità.

Nel Mediterraneo qualche popolazione tenta di entrare nella sua primavera. L'Italia, ponte tra Mediterraneo ed Europa, è ancora in pieno inverno.

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