La vittoria contro l'australiano, che è un osso duro, per la verità faceva ben sperare. Ma, oggettivamente, Popyrin aveva le marce basse e Sinner ha vinto senza alcun problema, non dovendo nemmeno mai dare fondo a tutte le sue capacità.
Col canadese Shapovalov è stata tutta un'altra musica. Il talentuoso attuale n. 27 al mondo è capace di giocare toccando vette di livello elevatissimo, anche se non riesce a farlo costantemente.
Ieri, Shapovalov ha disputato un match di livello di molto superiore al suo ranking, come non di rado gli accade se opposto ad uno dei top 10 e, oggettivamente, per i primi tre set ha giocato alla pari di Sinner, se non anche meglio in alcuni passaggi.
I meriti di un giocatore sono spesso speculari ai problemi dell'altro. Per intendersi: Sinner ha vinto con merito una partita tosta, con un avversario che è da considerare una "mina vagante", capace di prestazioni molto consistenti a prescindere dal numeretto che ne indica la classifica.
Va reso merito a Sinner di aver vinto "da campione": e per "vincere da campione" non si intende solo travolgere l'avversario, senza dargli scampo, ma anche saper venire fuori da partite molto complicate, pur non essendo in giornata particolarmente brillante, sia per meriti dell'avversario, sia per qualche scoria nel proprio gioco.
E ieri di piccole mancanze di oliatura ai meccanismi di Sinner si sono viste. Per esempio, una, evidenziata dalle statistiche: 2 aces in tutta la partita. Ma anche il numero dei servizi vincenti, cioè senza risposta in campo di Shapovalov, è stato ridottissimo. Sinner ha dovuto vincere praticamente ogni proprio turno di servizio faticando e rischiando, non riuscendo quasi mai ad ottenere punti comodi.
Certo, il canadese ha sfoderato una risposta di gran livello, ma oggettivamente non è nè noto, nè ricordato per essere in possesso di una rimessa in gioco di particolare qualità.
Alla ricerca del servizio ancora in parte perduto (a gennaio, in Australia, la prima palla di Sinner era di tutt'altra efficacia, molto maggiore di quella poi riapparsa al termine dei 3 mesi di stop), ieri il n. 1 del mondo ha provato ad elevare le percentuali di prime, senza grandi esiti. Alla fine, solo il 58%. Poi, ha messo a segno un ragguardevole 84% di punti sulle prime messe in campo, ma, si ribadisce, a prezzo di notevoli sforzi di gioco. Fortunatamente il servizio è un complesso, la combinazione tra prima e seconda e la seconda di Sinner è molto efficace e, quindi, col 50% di punti ottenuti con questo colpo ha potuto riprendere in mano le redini dell'incontro.
Fino al 7-5, 4-6, 3-0, 30-40 su servizio di Sinner, però, Shapovalov aveva impensierito moltissimo l'altoatesino. L'inizio del terzo set era stato da incubo. Il canadese per tutti i precedenti set aveva non solo risposto sempre, ma soprattutto aveva tenuto con sorprendente continuità e soprattutto efficacia gli scambi da fondo, non permettendo a Sinner di sfondare e anzi non di rado trovando lui il vincente o l'errore del n. 1.
Scampato il pericolo per Sinner del secondo break nel terzo set, qualcosa nel meccanismo del canadese si è rotto. Evidentemente, aveva giocato ad un livello altissimo, a marce forse troppo elevate per poter essere tenute così frenetiche per lungo tempo.
Così è subentrato il non certo sorprendente affanno e Shapovalov ha perso 9 games di fila, in perfetta e simmetrica corrispondenza con il raggiungimento da parte di Sinner di un gioco di caratura molto migliore di quello mostrato nei primi due set e nei tre terribili primi games del terzo.
Da quel momento, il dislivello tra i due si è visto ed ha permesso a Sinner di vincere al quarto, sebbene comunque il canadese sia rimasto comunque lì ed abbia avuto la possibilità di allungare la partita recuperando il break decisivo del quarto set.
Quali conclusioni trarre? Shapovalov, con pochi altri tennisti nel circuito, dispone - se è ispirato - degli strumenti per mettere in difficoltà Sinner: ha un gioco prorompente, è solido nei fondamentali, ha un gran servizio, varia moltissimo le rotazioni, apre molto bene gli angoli, consente di scambiare poco. Insomma, riesce a ridurre l'efficacia dell'arma principale di Sinner: impostare scambi continui a velocità sostenutissima, con colpi potenti e tali da soffocare l'avversario.
Ieri Sinner non ha soffocato. Ha giocato una partita difficile con molta testa, con poco servizio, e comunque sfoderando almeno 5 punti da cineteca.
I problemi al servizio restano tutti e sono pesanti. 2 ace su un cemento veloce sono davvero pochissimi e tanto più insoddisfacenti contro chi ha un servizio, invece, efficacissimo, varia il gioco, è imprevedibile, trova quarti d'ora o mezze ore di livello altissimo, ha grande fantasia e si può permettere, forte di turni di servizio vinti facilmente, di rischiare tutto nei propri turni di risposta, magari agevolato dal servizio di Sinner ancora in cerca di autore. Vi sembra, quello descritto prima, l'identikit di Shapovalov, ma anche quello di Bublik? Ovviamente, sì.
Tutto sommato, allora, la partita col canadese probabilmente ci voleva: ha messo Sinner in condizione di entrare davvero nel torneo e di non arrivare impreparato alle insidie del kazako, ricordando che i giocatori capaci di metterlo alle corde o batterlo hanno, in proporzioni diverse e con continuità ed efficacia diverse, tutti quelle caratteristiche: basti pensare a chi in questi mesi ha battuto Sinner o lo ha messo davvero in difficoltà: Alcaraz, Bublik, Dimitrov e proprio Shapovalov.