mercoledì 4 luglio 2012

Spending review - nessun taglio ai dirigenti a contratto - qualche perchè...

Tra le misure di contenimento delle spese per lavoro pubblico non ce n'è una che sia una per eliminare o diminuire una fonte di spesa certo non compatibile con la presunzione di eccedenza dei dipendenti, cioè i dirigenti a contratto.
Due ragioni sono evidenti. I politici possono rinunciare a dirigenti reclutati per concorso, dunque tendenzialmente autonomi o comunque al riparo da fascinazioni politiche, ma  non certo a cooptare chi per loro risulti un uomo di fiducia, sia pure un dermatologo da preporre all'authority sulla privacy.
In secondo luogo, molte società pubbliche dovranno chiudere e tutti i consigli di amministrazione ridursi. Ovviamente, abolire gli incarichi dirigenziali a contratto avrebbe significato non poter riciclare e ripiazzare tutti questi "manager" di provenienza esclusivamente politica.
Questa spending review è solo un attacco ai lavoratori pubblici indicati come untori, una semplicistica attuazione dei giornalisti alla Stella&Rizzo che urlano il "dagli alle province", ma non intacca minimamente i veri costi della casta politica: appunto incarichi dirigenziali a contratto, contributi per feste e sagre di ogni tipo, spese di rappresentanza, consulenze, un pacchetto che da solo varrebbe non meno di 3 miliardi. Questa è la realtà.

Nessun commento:

Posta un commento