domenica 28 ottobre 2012

Su #Federer il peso di un anno strepitoso e faticoso. Ottimo DelPotro

La stagione di Roger Federer non verrà certo offuscata dalla sconfitta patita oggi a Basilea contro un Juan Martin DelPotro per altro tornato ai livelli di gioco che gli competono.

Il 2013 dello svizzero, che ha compiuto 31 anni, mai dimenticarlo, è stato di livelli straordinari, anche se nella race è preceduto da Djokovic. Vittoria a Wimbledon, riconquista del n. 1 del monto, vittorie in 3 Master 1000, a Rotterdam, a Dubai, e ancora vittorie su Djokovic (2), Nadal e Murray.

Oggi ha perso a Basilea, contro un ottimo DelPotro, che nel primo set ha addirittura dilagato ben più di quanto indichi il punteggio di 64.

La forza di volontà e la classe dello svizzero gli hanno permesso di andare al terzo, soffrendo molto nel secondo set comunque vinto bene al tie break, ma non sono bastate per vincere anche il tie break del terzo.

DelPotro ha vinto con merito. Ha giocato al livello di un top-5, risultando spesso strepitoso anche in difesa, non solo nel suo formidabile uno-due.

Federer è apparso indubbiamente stanco. Rispetto alla seminfinale persa in Cina con Murray ha sicuramente ritrovato il servizio, ma ha denunciato i problemi negli spostamenti laterali che lo avevano accompagnato per tutto il 2011 e limiti di tenuta negli scambi da fondo, inizialmente col rovescio, poi anche col dritto. Più la solita difficoltà a trasformare le palle-break. Che in giornate di vena non brillantissima diviene ancora più evidente.

Proprio da Basilea lo scorso anno Federer iniziò la cavalcata verso la riconquista del n. 1, infilando oltre al torneo svizzero Bercy (la prima vittoria) ed il Master.

E' la prima sconfitta in un torneo indoor da tempo immemorabile. La stagione ha evidentemente lasciato il segno.

Potrebbe anche essere un problema di carichi di lavoro, magari risolvibile a Parigi e a Londra.

Certo, Federer è tornato ad incontrare problemi giocando contro chi picchia violentissimo (vedi quarti di finale degli USO con Brdych) e si difende molto bene (doppia sconfitta con Murray alle Olimpiadi e a Shanghai).

Forse a Cincinnati lo svizzero ha esaurito la carica propulsiva. Difficile darlo per favorito al Master, con questi Djokovic e Murray, ma anche con DelPotro. Non è che sia sfavorito, ma non pare possa essere considerato al di sopra di questo lotto di giocatori.

Un'ultima parola su DelPotro. Se si sbloccasse con un nuovo grande risultato, si potrebbe contare non solo su Murray, ma anche sull'argentino a rendere più incerto e vario il tennis.

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