Di innovativo, il contratto non ha gran che. La riclassificazione del personale dimentica l’introduzione dell’area autonoma delle elevate qualifiche, confermando, con nome diverso, le posizioni organizzative.
L’apertura, poi, a progressioni verticali a chi non ha i titoli di studio sa di vecchio, stantio ed arcaico e di totalmente incompatibile con ogni intento di valorizzazione di competenze e professionalità.
L’estensione molto ampia delle relazioni sindacali, poi, pare aprire una nuova stagione di consociativismo decisionale ed ampia deresponsabilizzazione del datore pubblico.
Gli aumenti sono in media di euro 100,27 mensili per tredici mensilità, ma comprendendole risorse aggiuntive dello 0,55% e 0,22%, si giunge a 117,53 euro. Arretrati medi: circa 1.727,63 euro.
L'incremento stabile delle risorse per il salario è di un importo su base annua do euro 84,50 per i dipendenti in servizio alla data del 31/12/2018, cui aggiungere le risorse aggiuntive previste dall’articolo 1, comma 604, della legge 234/2021 in misura complessivamente non superiore allo 0,22% del monte salario 2018, in base alla capacità di bilancio.
Spero che il prossimo rinnovo richieda MOLTO MENO di 3 anni, viste le lacune di questo e l'inflazione galoppante!
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