La vittoria per 6-2; 2-6; 7-5 ottenuta a Malaga da Jannik Sinner contro Djokovic è la vera e inconfutabile prova di maturità del giovane altoatesino.
Battere il n. 1 del mondo 2 volte in nemmeno una dozzina di giorni è impresa clamorosa. Specie se entrambe le volte Sinner è stato capace di somministrare al serbo le amare medicine che di solito Djokovic riserva agli avversari.
A Torino, Sinner resse gli scambi da fondo, tenne in maniera straordinaria mentalmente e vinse al tie break del set deciso.
A Malaga, Sinner ha vinto con la classica e micidiale modalità-Djokovic: annullando 3 match ball consecutivi al serbo, fiaccandolo nel morale.
Dopo i match ball persi, il serbo sembrava un pugile suonato: Sinner ne ha approfittato con un cinismo ed una convinzione straordinari.
Stavolta non aveva più gli occhi del ragazzo che si "scopre" in grado di confrontarsi ad armi pari col n. 1 del mondo. Le inquadrature del Sinner in panchina in attesa del game decisivo del terzo set hanno reso un tennista non solo mentalmente fortissimo, come sempre il ragazzo dai capelli carota è stato, ma deciso, col cipiglio di chi sa di essere arrivato a giocarsela con tutti, per restarci, con la piena possibilità di vincere sempre.
L'impresa di Sinner è ancora più rilevante perchè Djokovic non gioca di certo la Davis per onor di firma, ma con pienezza di forze, voglia ed energie: non perdeva dal 2011, infatti.
A Torino Sinner non ha vinto certo per caso, ma si poteva anche immaginare un Djokovic meno attento di quello che, poi, si è rivelato in finale.
Che il serbo potesse vincere le finals era forse scritto: difficile per chiunque batterlo due volte consecutivamente e, inoltre, dalla sconfitta di qualche giorno prima aveva imparato le contromosse, puntualmente utilizzate nella finale.
Questa volta, a Malaga, è stato Sinner a trovare le contromosse. Certo, Djokovic, specie nel primo set, non è sembrato quello della finale di Torino, ma era carico ed ha espresso un livello altissimo, continuando a minacciare ogni turno di servizio del soffertissimo terzo set.
Però, a spuntarla, come detto "alla Djokovic" è stato l'altoatesino. E la vittoria è molto più probante della precedente, perchè nello sport, a questi livelli, confermarsi è sempre più difficile che effettuare l'exploit.
A questo punto, si può definitivamente dare il benvenuto a Sinner tra i grandi.
Nessun commento:
Posta un commento