lunedì 10 dicembre 2012

Il fine legislatura aumenta il caos sulle Province.

Gli emendamenti dei relatori PDL e PD salverebbero altre Province (in Italia Oggi rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp? comeFrom=search&currentArticle=1OMB8D) . Resta l'incertezza su funzioni e risorse.

Improvvisamente il precipitare della legislatura ha indotto il Governo a lanciare l'allarme sui rischi di mancata conversione del DL sulle Province. Oltre ai mancati risparmi, comporterebbe la lievitazione dei costi a carico di Comuni e Regioni. Non si saprebbe più a chi vanno le competenze (dalle strade alle scuole, dai rifiuti alla pianificazione territoriale) e ci vorrebbero nuove leggi dello Stato per assegnarle (vedere www.corriere.it/politica/12_dicembre_09/province_senza-dl-caos-nelle-istituzioni-locali_e3f06fa4-4214-11e2-ae8d-6555752db767.shtml).

Ma il comunicato del Governo è contestabile sotto vari aspetti, esposti molto bene in rilievoaiaceblogliveri.wordpress.com/2012/12/09/caos-province-lo-crea-ad-arte-il-governo-improvvisatori-al-potere-per-poco/) , così riassumibili:

• Con 3, ben 3, decreti legge, non si è riusciti a capire quali siano le funzioni delle province.

• Solo pochi giorni fa Patroni Griffi ha attaccato il presidente dell’Upi che evidenziò i problemi creati dalla spending review per le scuole e ora le scuole improvvisamente sono davvero un problema?

• Contrariamente a quanto erroneamente afferma il Governo, le funzioni oggi spettanti alle province resteranno di loro competenza anche se il d.l. 188/2012 sul “riordino” non dovesse essere convertito. Nelle more della disciplina normativa statale e regionale, le Province non possono che continuare a svolgere le funzioni attualmente loro assegnate. Del resto, l’articolo 17, comma 10, della legge 135/2012 ha anche specificato quali funzioni “fondamentali” resteranno in capo alle Province. Il che significa che Stato e Regioni non potrebbero sottrarre alle Province le competenze alle funzioni qualificate come fondamentali, tra le quali proprio (a smentita del comunicato governativo) le scuole superiori.

• Tra l'altro, prima che uscisse, il DL 188/2012 era pacifico che dovesse trattare solo di confini, mentre la questione funzioni sembrava risolta dalla legge spending 135/2012, in base alla quale (affermazione di Patroni Griffi davanti alla Commissione della Camera il 3 ottobre 2012) le Regioni non solo potevano continuare a delegare alle Province, ma auspicabilmente dovevano iniziare a cedere ogni funzione gestionale a Comuni e Province e limitarsi a fare leggi e programmazione, secondo il dettato costituzionale (posizione ritrattata nel famigerato DL 188).

• Addirittura il comunicato governativo tradisce i timori sulla incostituzionalità dei tre decreti e sulle conseguenze: "“un rischio di incostituzionalità grava -anche sul decreto in esame”. E aggiunge “il Salva Italia è stato impugnato perché la Costituzione prevede che lo Stato assegni alle province ‘funzioni fondamentali’. Ora, è dubbio che le sole funzioni di indirizzo e coordinamento dei comuni possano costituire ‘funzioni fondamentali’ in senso tecnico. Se la Corte dovesse accogliere i ricorsi, le province avrebbero tutte le funzioni attuali (e non solo quelle di area vasta) e non sarebbero nemmeno ridotte di numero”. Come a dire, potremmo avere sbagliato tutto.

Resta il problema di come le Province nel 2013 assolveranno alle funzioni, con i bilanci falcidiati da tagli che irragionevolmente colpiscono di più quelle con più funzioni assegnate dalle Regioni. Eclatante il caso di Genova (ma vale anche per Torino ecc.) prono.provincia.genova.it/notizia.asp?IDNotizia=13842

L'insensato e infondato ritornello abrogazionista sulle Province ci ha portato sull'orlo dell'interruzione di fondamentali servizi di cui si occupano attualmente solo le Province e di cui non avrebbe senso si occupassero Regioni e Comuni. Nondimeno, per un risparmio esiguo è anche a rischio l'impalcatura dello Stato e dei suoi presidi, soprattutto quelli di sicurezza.

Forse l'Italia si è riempita di troppi improvvisati esperti di ingegneria istituzionale, come se non ci bastassero i 50 milioni di CT della Nazionale di calcio.

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