venerdì 21 marzo 2014

Metodi discutibili della #spendingreview



E’ riconosciuta da tutti la necessità di mettere mano alla spesa pubblica italiana, pur dovendo sapere che, nel confronto con quelle degli altri Paesi, contrariamente alle credenze popolari, essa non risulta affatto eccessiva:

Totale spesa corrente delle amministrazioni pubbliche. Valori in miliardi di euro
















































































 

2008



2009



2010



2011



2012



2013



2014



2015


Francia

1.030



1.071



1.096



1.119



1.151



1.180



1.204



1.239


Germania

1.090



1.146



1.194



1.179



1.191



1.223



1.259



1.299


Italia

766



788



782



787



793



794



801



816


Regno Unito

864



809



864



850



924



891



906



916


Spagna

450



484



484



478



491



455



451



456


EU 27

5.876



6.003



6.220



6.213



6.377



6.399



6.497



6.640



Fonte Eurostat – Ameco (da La spesa per redditi da lavoro dipendente: confronto tra Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Spagna, in http://www.aranagenzia.it/attachments/article/5154/CONFRONTI%20INTERNAZIONALI.pdf)

Il problema dell’Italia non è l’eccesso di spesa corrente, che risulta largamente inferiore a quella dei Paesi competitori, con l’eccezione della Spagna di circa 1.350 miliardi, contro il Pil italiano di 2.014 miliardi circa.

Le difficoltà, gravi, dell’Italia sono due: la montagna del debito pubblico, pari al 131% del Pil circa e la decrescita del Pil stesso.

Purtroppo, negli ultimi anni questi immensi problemi si sono in parte avvitati su loro stessi. Infatti, la crescita della spesa corrente pubblica è nella media di quella degli altri Paesi (solo la Spagna fa eccezione, per note vicende economiche complicatissime e diverse), ma contemporaneamente cresce molto di più il debito, mentre continua ad abbassarsi il Pil.

Pertanto, i rapporti spesa/debito e spesa/deficit, presi come parametro di verifica della sostenibilità del sistema Italia tendono a peggiorare.

La riduzione della spesa pubblica può avere effetti positivi se non si traduce in ulteriore contrazione del Pil e, dunque, si traduca nella liberazione di risorse per la crescita del prodotto interno.

Dunque, appare corretta l’impostazione di eliminare la spesa pubblica improduttiva. Meno corretto è l’approccio di una “spending review” intesa semplicemente come “taglio”. La semplice traduzione della locuzione inglese sta a chiarire che il significato dell’operazione è un altro: revisione della spesa.

Il che significa vedere come la spesa attuale è gestita, a cosa è destinata, per quali ordini di priorità, con quali risultati. Per, poi, rivedere destinazione, priorità e risultati, riquantificare le risorse e solo se ci si rende conto che vi sono surplus di spesa accantonarli o per destinarla ad altre priorità inferiori, o eliminarli del tutto.

L’operazione che ha svolto, ma appare ancora in fieri, Carlo Cottarelli, appare totalmente diversa, nel fine e, di conseguenza, nell’approccio. Al commissario per la spending review a ben vedere è stato chiesto proprio solo di tagliare la spesa, come si è provato anche a fare negli anni scorso, con la sola differenza di evitare i tagli trasversali o lineari.

Per questa ragione, l’approccio di Cottarelli appare totalmente deficitario. Non c’è una sola analisi di dettaglio del modo con cui si spende, dei risultati, dei flussi, delle quantità ad oggi, di quelle che si otterrebbero domani a revisione effettuata.

Cottarelli ha, nella sostanza, preso alcuni dati macro economici, rilevazioni statistiche, flussi e grafici (molti dei quali comodamente reperibili con qualche ora di ricerca mirata su internet) e da questi ha prodotto “stime” totalmente, almeno stando alle slide viste, tautologiche e apodittiche.

Per esempio, partendo dal presupposto che 30.000 stazioni appaltanti sono troppe che ne potrebbero bastare 30 almeno per gli appalti sopra soglia, a regime il risparmio sarebbe di 7,2 miliardi di euro, dovuti alle economie di scala.

Detta così appare un’affermazione affascinante e tranquillizzante: “si può fare!”, citando il celeberrimo Frenkenstein junior.

Tuttavia, non è dato sapere quali sarebbero le diseconomie, dove si anniderebbero, per quali appalti, servizi o acquisti, in quali zone territoriali. Solo così sarebbe possibile capire come si arriva al risparmio tanto precisamente stimato: 7,2 miliardi ed essere certi che non si tratti solo di una cifra messa lì così, per far tornare l’obiettivo del taglio (circa 34 miliardi), dunque sostanzialmente un taglio lineare (su cosa? Sui prezzi? E come? Sui costi di gestione delle gare? In questo caso la cifra sarebbe molto più che sovrastimata).

Un altro esempio della poca persuasività delle rilevazioni e del vizio di metodo del lavoro del super commissario: la stima di risparmio di 3 miliardi, dovuta al licenziamento o al mancato turn over (non lo si è ancora capito) di 85.000 dipendenti pubblici.

La cifra, come comunicata al Parlamento e ai media, sembra la moltiplicazione del numero dei dipendenti che si stima entro il 2016 cessino dal servizio (o vengano licenziati) per il costo medio del lavoro pubblico, stimato dalla Ragioneria generale dello Stato, attraverso il conto del personale, in 34000 euro lordi l’anno, che dà come risultato 2,890 miliardi.

Ora, la “stima” di Cottarelli anche in questo caso appare poco giustificata ma, purtroppo, anche erronea e viziata da un clamoroso errore di calcolo.

Andiamo al primo punto. Come per la stima di risparmio sugli appalti, non è possibile in alcun modo capire perché si giunga alla valutazione di 85.000 dipendenti in “esubero”. Non è specificato quali sarebbero i tipi di lavori non più utili, presso quali amministrazioni, in quali zone territoriali. Sembra, piuttosto, la ricognizione di quanti dipendenti pubblici si presume vadano in pensione nel triennio 2014-2016.

Ma, allora, se così fosse, il conteggio del risparmio sarebbe sbagliato. Infatti, il taglio dei 3 miliardi opererebbe sulla voce della spesa del personale pubblico, ma riapparirebbe, sia pure in parte, sotto lavoro della spesa previdenziale.

La stima, dunque, appare frettolosa, perché non sembra aver tenuto conto di questo elemento fondamentale. Tenendosi sulle generali, ed ammettendo un valore delle pensioni medio del 70%, il risparmio vero sul totale della spesa pubblica sarebbe più vicino (ma forse inferiore) al miliardo di euro, che non ai 3 sbandierati. Per ottenere i quali occorrerebbe, allora, un esubero del triplo dei dipendenti pubblici immaginato, cioè 255.000, tali da far scendere il totale dei dipendenti della PA sotto la soglia “psicologica” dei 3 milioni.

Una terza stima di risparmio, molto ma molto inferiore, poi, riguarda le province. Cottarelli per il 2014 si è limitato ad una misera stima di 100.000 euro, che nel 2013, secondo le slide, dovrebbero diventare 300.000 e 500.000 nel 2016. Ma non si capisce assolutamente il perché di tale valutazione. Le slide mostrano di non condividere l’ottimismo del Dipartimento degli affari regionali che parla di un altro apodittico risparmio di 1 miliardo, volendosi attenere ad un prudenziale risultato della metà. Ma non spiega per effetto di quali economie deriverebbe il taglio. Per il primo anno, si capisce che esso sarebbe frutto dell’eliminazione degli organi elettivi. Ma, la cifra è certamente sbagliata, perché un’ottantina di province fino a maggio avranno ancora politici nei propri organi. Non solo: il costo complessivo degli organi di governo è stato stimato ed aggiornato da ultimo dalla Corte dei conti, Sezione Autonomie, nell’audizione alla Camera del novembre 2013, ove è precisato che “con riferimento alla gestione di cassa dell’anno 2012, il comparto Province ha pagato per il funzionamento degli organi istituzionali 89 milioni di euro (indennità, gettoni, oneri riflessi, etc.) e 16 milioni per rimborsi per attività di servizio al di fuori della sede istituzionale, per complessivi 105 milioni”, concludendo che il risparmio vero non andrebbe oltre gli 89 milioni, perché i rimborsi spese resterebbero, anche nelle nuove province qualificate quali enti di “secondo grado”.

Per altro, molti continuano a dimenticare che se le province non fossero riformate, applicandosi le riforme del 2011, il numero di consiglieri ed assessori si ridurrebbe drasticamente ed il costo scenderebbe a 34 milioni.

Cottarelli, dunque, mostra di non conoscere o, peggio ancora, di non aver tenuto conto delle uniche rilevazioni ufficiali, quelle della magistratura contabile, nel caso specifico delle province.

Sicchè, pare di poter affermare che uniche cifre realistiche della spending review siano proprio quelle connesse al solito criterio del taglio lineare. Si tratta della stima del risparmio dovuto al taglio alle pensioni superiori ai 26.000 euro l’anno, o all’ulteriore taglio dei contributi statali e regionali alle aziende di trasporto. Al quale, per altro, conseguirebbe un inevitabile aumento dei biglietti e delle tariffe, tale da vanificare immediatamente il beneficio dell’incremento di 80 euro circa le buste paga di circa 10 lavoratori dipendenti.

Tutto ciò perché, a dispetto di gruppi di lavoro che Cottarelli ha sbandierato di aver costituito per “parlare con tutti”, è mancato un approccio assolutamente necessario. Conoscere nel dettaglio le spese e le loro dinamiche.

Eppure i modi ci sono. La spending review vagheggia di possibili risparmi da accorpamenti dei comuni più piccoli. Ma, Cottarelli ha consultato le analisi dei rendiconti consuntivi dei comuni, che l’Istat rende disponibili sul suo sito?

Ecco qua le rilevazioni al 2011:

 


 


 

 






































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































Tavola 3a - Analisi delle spese correnti delle amministrazioni comunali per regione, titolo, funzione, servizio, intervento e gestione. Anno 2011 (dati provvisori in euro)          
           
FUNZIONI

 Personale



 Acquisto beni consumo



 Prestazioni



 Utilizzo



 Trasferimenti



 Int.passivi e



 Imposte e



 Oneri straord.



 Ammort. di



 TOTALE


SERVIZI

 e materie prime



 di servizi



 beni di terzi





 oneri finanz.



 tasse



 gestione corr.



 esercizio


 

 



 



 


       

Spese correnti- Impegni


 

 



 



 


       
Funzioni generali di amministrazione di gestione e di controllo. Di cui:

8.288.036.993



490.357.183



4.442.952.490



230.328.369



775.352.865



609.682.037



797.891.373



686.624.376



373.260



16.321.598.946


- Organi istituzionali, partecipazione e decentramento

542.944.630



23.735.001



865.793.427



17.884.063



66.604.115



19.792.560



63.047.579



25.599.241



2.441



1.625.403.057


  - di cui: indennità per gli organi istituzionali degli enti

242.896



-



248.204.328



-



-



-



32.116



-



-



248.479.340


- Segreteria generale, personale e organizzazione

2.790.043.058



126.187.173



931.323.498



31.257.277



140.961.490



28.335.330



159.914.843



117.093.664



1.000



4.325.117.333


- Gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato e controllo di
gestione

849.576.783



42.092.596



293.696.131



17.720.102



244.430.431



192.360.743



138.800.851



115.996.136



217.059



1.894.890.832


-Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali

353.687.159



5.917.532



333.227.310



6.445.741



114.337.611



4.556.014



52.834.560



73.622.087



-



944.628.014


- Gestione dei beni demaniali e patrimoniali

232.644.216



56.938.615



621.027.697



81.414.995



29.404.654



172.046.145



44.813.459



15.335.379



-



1.253.625.160


- Ufficio tecnico

1.281.246.474



44.333.820



342.354.208



27.556.577



15.262.776



19.335.845



70.648.187



20.474.233



-



1.821.212.120


- Anagrafe, stato civile, elettorale, leva e servizio statistico

832.465.632



23.250.005



121.669.613



8.930.959



9.096.825



839.408



46.189.495



55.672.217



-



1.098.114.154


- Altri servizi generali

1.344.623.654



64.048.443



933.860.603



39.118.652



125.435.983



165.165.579



212.928.181



262.831.421



152.760



3.148.165.276


Funzioni relative alla giustizia

20.777.323



4.994.541



203.425.430



67.500.676



1.896.934



7.935.155



1.735.578



763.306



-



309.028.943


- Uffici giudiziari

20.267.677



4.718.825



202.429.852



67.255.916



720.983



6.142.935



1.716.933



733.691



-



303.986.812


- Casa circondariale e altri servizi

509.645



275.716



995.577



244.760



1.175.951



1.792.221



18.644



29.615



-



5.042.129


Funzioni di polizia locale. Di cui:

2.330.375.792



87.629.227



440.100.746



33.888.666



84.956.591



6.407.109



126.014.310



10.019.150



-



3.119.391.591


- Polizia municipale

2.254.433.311



86.966.941



383.116.837



31.042.719



83.437.640



6.266.115



120.964.724



8.904.982



-



2.975.133.269


- Polizia commerciale

24.358.188



55.677



1.060.936



257.362



74.458



-



1.522.991



25.061



-



27.354.673


- Polizia amministrativa

51.584.300



606.604



55.922.973



2.588.583



1.444.489



140.994



3.526.591



1.089.105



-



116.903.639


Funzioni di istruzione pubblica. Di cui:

1.127.846.529



314.889.532



2.661.257.444



72.174.541



700.315.839



231.137.715



55.039.505



9.375.674



11.524



5.172.048.303


- Scuola materna

619.647.179



45.587.591



323.790.471



19.097.844



196.496.273



41.176.303



31.072.084



705.481



-



1.277.573.226


- Istruzione elementare

47.376.139



78.523.816



416.560.026



20.075.698



67.691.168



106.385.714



3.064.551



584.441



-



740.261.553


- Istruzione media

2.220.516



30.585.291



261.145.434



14.098.034



45.272.148



51.808.423



262.212



210.162



-



405.602.220


- Istruzione secondaria superiore

29.402.455



1.004.893



20.751.949



1.971.738



31.689.678



7.666.831



949.256



4.089.086



-



97.525.886


- Assistenza scolastica, trasporto, refezione e altri servizi

429.200.239



159.187.937



1.639.009.556



16.931.224



359.166.573



24.100.448



19.691.399



3.786.505



11.524



2.651.085.405


Funzioni relative alla cultura ed ai beni culturali. Di cui:

498.653.867



56.374.460



614.502.123



22.015.048



368.835.833



74.157.124



24.021.206



7.667.272



-



1.666.226.933


- Biblioteche, musei e pinacoteche

355.248.750



38.724.746



257.350.392



8.189.144



76.820.368



30.398.726



15.342.416



3.039.059



-



785.113.601


- Teatri, attivita culturali e servizi diversi nel settore culturale

143.405.115



17.649.712



357.151.727



13.825.905



292.015.461



43.758.394



8.678.787



4.628.209



-



881.113.310


Funzioni nel settore sportivo e ricreativo. Di cui:

85.553.034



24.487.921



342.697.199



6.086.849



159.742.645



129.951.516



4.307.196



4.241.637



21.328



757.089.325


- Piscine comunali

8.211.828



2.920.428



42.277.961



491.667



8.637.744



10.151.359



174.548



190.043



-



73.055.578


- Stadio comunale, palazzo dello sport ed altri impianti

53.242.254



17.087.739



256.986.627



4.582.616



73.743.087



114.855.575



2.472.280



2.262.630



21.328



525.254.136


- Manifestazioni diverse nel settore sportivo e ricreativo

24.098.950



4.479.761



43.432.603



1.012.566



77.361.816



4.944.577



1.660.366



1.788.964



-



158.779.603


Funzioni nel campo turistico

44.531.444



9.925.983



159.950.826



5.004.323



83.805.265



11.733.453



4.790.156



3.365.504



-



323.106.954


- Servizi turistici

28.866.780



4.334.886



69.073.751



3.148.487



34.516.034



11.036.837



2.106.292



1.763.896



-



154.846.963


- Manifestazioni turistiche

15.664.661



5.591.093



90.877.081



1.855.834



49.289.224



696.616



2.683.859



1.601.608



-



168.259.976


Funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti. Di cui:

432.093.588



174.808.121



4.105.212.466



18.741.258



265.882.230



669.643.485



30.703.990



28.476.088



227



5.725.561.453


- Viabilità, circolazione stradale e servizi connessi

378.277.227



136.443.597



692.712.184



12.178.266



36.708.316



495.268.426



22.166.234



9.633.276



227



1.783.387.753


- Illuminazione pubblica

32.478.953



36.039.982



1.249.319.501



5.311.465



7.817.116



53.329.653



1.847.012



5.124.429



-



1.391.268.111


- Trasporti pubblici locali e servizi connessi

21.337.421



2.324.546



2.163.180.782



1.251.528



221.356.793



121.045.409



6.690.749



13.718.379



-



2.550.905.607


Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell'ambiente. Di cui:

1.206.640.247



226.268.304



8.319.682.895



53.901.813



731.310.695



334.385.613



103.410.492



132.227.597



141.939



11.107.969.595


- Urbanistica e gestione del territorio

581.917.797



10.202.451



198.220.691



13.394.669



30.360.986



44.066.161



28.878.331



18.568.017



-



925.609.103


- Edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia economico-popolare

57.340.009



1.393.950



63.003.999



7.158.503



53.391.469



34.365.059



5.169.072



3.830.053



-



225.652.114


- Servizio di protezione civile

37.338.801



11.489.276



52.535.342



2.181.668



37.995.195



2.626.590



2.162.647



35.383.792



-



181.713.311


- Servizio idrico integrato

83.620.081



108.780.169



476.103.960



8.357.790



112.996.563



177.162.063



7.792.612



13.613.269



557



988.427.064


- Servizio smaltimento rifiuti

162.368.090



59.271.376



6.873.613.933



17.962.580



437.535.936



22.717.476



43.880.501



54.449.695



98.451



7.671.898.038


- Parchi e servizi per la tutela ambientale del verde, altri servizi relativi al territorio ed
all'ambiente

284.055.467



35.131.074



656.204.969



4.846.596



59.030.554



53.448.265



15.527.327



6.382.777



42.931



1.114.669.960


Funzioni nel settore sociale. Di cui:

1.698.000.747



103.724.141



4.139.009.117



69.482.276



2.418.460.905



101.369.206



55.998.059



37.004.236



37.729



8.623.086.416


- Asili nido, servizi per l'infanzia e per i minori

765.487.284



38.790.928



990.523.113



3.936.192



207.876.007



10.633.003



7.712.901



3.319.767



-



2.028.279.195


  di cui:  rette corrisposte agli istituti che ospitano i minori a seguito di affidamento giudiziale

-



-



123.292.917



-



74.117



-



-



-



-



123.367.034


- Servizi di prevenzione e riabilitazione

34.490.815



1.770.908



355.003.925



3.599.919



94.391.790



2.023.860



1.520.918



1.108.823



-



493.910.958


-Strutture residenziali e di ricovero per anziani

80.962.936



18.902.551



456.978.392



2.499.635



58.173.847



16.593.941



2.373.575



2.245.982



34.911



638.765.770


- Assistenza, beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona

669.655.985



27.624.983



2.127.800.760



58.792.650



2.044.905.742



17.607.737



36.409.881



26.900.318



2.678



5.009.700.734


   di cui: rette corrisposte agli istituti che ospitano i minori a seguito di affidamento
giudiziale

-



268



63.442.304



-



183.080



-



-



-



-



63.625.652


- Servizio necroscopico e cimiteriale

147.403.730



16.634.780



208.702.937



653.879



13.113.517



54.510.658



7.980.789



3.429.346



140



452.429.776


Funzioni nel campo dello sviluppo economico

203.774.140



11.206.145



131.347.753



9.763.262



56.638.893



25.656.903



12.256.191



3.945.842



5.572



454.594.701


- Affissioni e pubblicità

13.501.953



802.206



26.039.166



1.460.763



366.941



163.838



1.568.449



42.340



-



43.945.656


- Fiere, mercati e servizi connessi

24.400.040



4.018.386



39.043.944



3.453.301



5.909.461



10.688.429



1.164.724



308.511



-



88.986.796


- Mattatoio e servizi connessi

2.562.933



510.067



8.877.511



78.122



697.382



2.184.821



253.929



58.826



5.572



15.229.163


- Servizi relativi all'industria

14.135.539



639.761



9.181.147



999.263



12.394.414



5.268.154



825.241



878.783



-



44.322.302


- Servizi relativi al commercio

133.214.221



2.480.402



30.038.199



2.544.760



21.392.339



2.227.093



7.086.163



1.979.882



-



200.963.059


- Servizi relativi all'artigianato

3.875.297



400.605



4.806.527



188.029



4.547.874



3.483.154



314.721



411.778



-



18.027.985


- Servizi relativi all'agricoltura

12.084.159



2.354.720



13.361.258



1.039.021



11.330.481



1.641.418



1.042.967



265.724



-



43.119.748


Funzioni relative a servizi produttivi

57.388.738



189.905.896



118.632.624



9.025.875



29.217.530



20.898.268



36.910.840



13.949.303



781



475.929.855


- Distribuzione gas

707.898



3.115.081



2.590.794



458.101



1.645.140



7.636.750



3.859.981



764.557



-



20.778.302


- Centrale del latte

-



-



292



-



32.583



4.024



-



-



-



36.899


- Distribuzione energia elettrica

3.575.374



10.495.634



18.359.434



5.208.930



8.801.715



3.448.274



3.741.922



359.834



-



53.991.117


- Teleriscaldamento

103.328



2.853.876



936.971



-



47.580



1.119.836



7.317



-



-



5.068.908


- Farmacie

28.586.578



168.197.516



8.983.597



1.960.992



1.809.218



481.178



2.293.848



226.877



-



212.539.804


- Altri servizi produttivi

24.415.563



5.243.790



87.761.541



1.397.855



16.881.289



8.208.208



27.007.775



12.598.035



781



183.514.837


Totale

15.993.672.442



1.694.571.454



25.678.771.113



597.912.956



5.676.416.225



2.222.957.584



1.253.078.896



937.659.985



592.360



54.055.633.015




 

Ci sarebbe da sbizzarrirsi. E chiedersi come mai le Funzioni generali di amministrazione di gestione e di controllo sono trasversalmente sempre le più costose. Si spende forse troppo per controllare quello che si fa, piuttosto che per fare?

Analizzando bene, dovrebbe saltare all’occhio l’iperbolica cifra di oltre 5,6 miliardi per “trasferimenti”, cioè contributi a terzi. Proprio sicuri che qui non sarebbe da intervenire, tra sagre, sostegni ad associazioni, enti, manifestazioni, attività assistenziali non sempre chiare? O provare a proporre la riparametrazione di alcune voci di spesa tra funzioni? O mettere in discussione il fatto che i comuni, ritenendo di essere enti a “fini generali” si occupino proprio di tutto, anche sovrapponendosi, senza titolo, a competenze statali e regionali, come accade in moltissimi capoluogo, nei quali operano vere e proprie strutture di “relazioni con l’estero”, che la Corte dei conti ha sempre giudicato fonte di spesa pubblica ingiustificata.

L’assenza di un metodo di analisi specifica e puntuale, per altro certamente possibile in 4 mesi di lavoro con uno staff apposito, rendono il risultato finale non tanto poco credibile, quanto troppo poco approfondito ed utile per scelte di razionalizzazione che vadano oltre i semplici slogan e una sorta di fideismo autoreferenziale.

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