mercoledì 2 aprile 2014

#Senato #riforme #Renzi Il disastroso ritorno al passato e all'autoritarismo

Le "riforme moderne" di Renzi non sono altro che un triste e tragico ritorno al più disgraziato passato di questo Paese.
Il Senato non elettivo? Identico al Senato dello Statuto Albertino, di nomina regia. L'aggravante, rispetto al Regno, è che nemmeno la Camera nell'ordinamento attuale sarà veramente elettiva, perchè sia il vergognoso porcellum, sia il peggiore "italicum" , non fanno eleggere nessuno, ma consentono ai segretari di partito di stabilire, attraverso le liste, chi dovrà andare a sedere alla Camera.
La legge elettorale? Basata esattamente sulla vergogna della legge Acerbo, inventata dal partito fascista, per garantire al partito che ottenesse almeno il 25% la maggioranza di almeno i 2/3. La differenza? E' che la legge Acerbo prevedeva le preferenze e non fissava sogli altissime, allo scopo di garantire a soli due-tre partiti di stare al potere.
La composizione della maggioranza? Intese più o meno larghe, esattamente come il micidiale "trasformismo", che contribuì ad indebolire i poteri del Parlamento a vantaggio dell'Esecutivo.
Si stanno ripercorrendo esattamente gli stessi errori che portarono l'Italia al suo disgraziato destino di fine 19° e inizio 20° secolo, indebolendo la Costituzione e la rappresentatvità dei cittadini.
Il tutto, con il pieno accordo tra Renzi e Berlusconi verso un sistema nemmeno troppo copertamente autoritario, che si era già provato ad adottare con la riforma della Costituzione del 2005, contro la quale allora l'attuale partito di maggioranza alzò le barricate.
Ora, Berlusconi ha capito meglio quanto determinante sia la forza politica da lui diretta per approvare le riforme proposte da Renzi, ancora troppo timide sul potere del Premier. Ed alza la posta, minacciando di far cadere tutto, per ottenere finalmente la "agibilità politica".
E le sue minacce-pretese sono talmente concrete, che è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica, ovviamente per tutto, tranne che per quanto il comunicato ufficiale abbia diffuso.
Il destino che si presenta per riforme prodotte da un Governo frutto di una maggioranza che non si era minimamente proposta come tale alle elezioni e di un Parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale è davvero inquietante.

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