martedì 24 febbraio 2015

#NottedellaRepubblica addio #democrazia Renzi e decreti legge

Nella notte della Repubblica, restano egualmente gravi le dichiarazioni di Renzi su Parlamento e decretazione d'urgenza.

Il premier si ricorda che l'Italia è una repubblica parlamentare, nella quale, dunque, la sovranità, del popolo, si esercita primariamente in Parlamento, quando è utile dialetticamente per giustificare la propria posizione di "mai eletto", formalmente corretta sul piano giuridico. Se non fosse che si tratta di un presidente mai passato per una verifica elettiva, che ha ricevuto la fiducia da un Parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale.

Tuttavia, un secondo dopo, il premier dimentica che l'Italia è una Repubblica parlamentare, quando afferma, in spregio totale ed assoluto della Costituzione, che il Governo può utilizzare la decretazione a proprio piacimento per contrastare "l'ostruzionismo", scambiando per tale ogni semplice opposizione parlamentare.

Non ci vorrebbe altro per comprendere esattamente la gravità di tutto e l'abisso nel quale ci si trova.

Aspettarsi, tuttavia, che scattino i contrappesi, che pure formalmente ancora esistono, a questo dilagare del potere autocrate e autogiustificato, è vano. La notte della Repubblica è profonda e fitta.

2 commenti:

  1. L'ha ribloggato su Cor-puse ha commentato:
    pubblico anche da me perche` condivido.

    l'incostituzionalita`con la quale e` stato eletto l'attuale parlamento e del premio di maggioranza di cui usufruisce il Partito Democratico fa si` che quando Renzi afferma il suo diritto di governare per decreto sta in realta` affermando il diritto di governare di una minoranza che si muove fuori della Costituzione.

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  2. peraltro Renzi deve aver letto male la costituzione, i decreti sono possibili per intervenire su questioni urgenti e gravi e nelle materie economiche ove sarebbero possibili speculazioni. Ma forse voleva dire voti di fiducia, non decreti, il ragazzo oltre ad avere voglie autoritarie è piuttosto approssimativo.

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