Dobbiamo ringraziare sentitamente La Repubblica del 18 aprile 2015, che ci ha fatto accorgere dell'incredibile somiglianza, anzi, identità della gestualità di Obama e Renzi.
Sicuramente la Cia e l'Fbi hanno accuratamente studiato le movenze dell'attuale premier, ancora quando giocava alla Ruota della fortuna, in modo da informare il Presidente Usa, che da subito ha imparato ad imitare il suo modello fiorentino.
Repubblica ci dimostra, senza possibilità di smentita, che quando Renzi chiude il pugno, stringe le dita e, incredibilmente, anche Obama lo fa. Strabiliante è la circostanza che se Renzi allarga le mani aperte mentre parla, anche Obama apre le mani e le allarga, parlando.
Il pezzo non ha approfondito, ma pare, da testimonianze attendibili, che sia Renzi, sia Obama, quando sono alla tastiera per scrivere col computer utilizzino i polpastrelli. Incredibile, anche, la somiglianza dei gesti quando aprono le porte: pensate, entrambi prima stringono la maniglia, poi la portano verso il basso.
Non molti, poi, avevano notato che quando si salutano stringendosi la mano, entrambi allungano la mano verso l'altro e la prendono agitando le braccia dall'alto in basso.
Sono tutte gestualità che si riscontrano solo ed esclusivamente, così simili da apparire uguali, tra Obama e Renzi. Segno evidente che le stigmate esistono anche in politica.
Nessun commento:
Posta un commento