Che il modulo sia troppo lungo, scritto in modo difficilmente comprensibile e difficile da trascrivere per i (molti, tantissimi) che non dispongano di stampanti a casa, si è già detto. Ma. appare oggettivamente paradossale il contenuto di quanto si richiede di dichiarare.
Partiamo dalla prima dichiarazione: "di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio previste dall’art. 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 marzo 2020, l’art. 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 marzo 2020, dall’art. 1 dell’Ordinanza del Ministro della salute 20 marzo 2020 concernenti le limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone fisiche all’interno di tutto il territorio nazionale".
Questa dichiarazione si presta come minimo a due critiche. La prima: come fa il soggetto che accerta la veridicità della dichiarazione ad accertare che davvero il "dichiarante" sia a conoscenza delle misure di contenimento del contagio? Gli fa un'interrogazione? Ma, siamo sicuri che l'accertatore sia, a sua volta, davvero a conoscenza dei contenuti di una normativa frastagliata e di difficilissima comprensione perfino per lo stesso Governo, che infatti oltre a decreti legge, decreti del Presidente del consiglio, ordinanze, emette anche Faq, per spiegare l'incomprensibile?
La seconda: nell'ordinamento vige il principio della conoscenza delle norme penali, sia pure mitigato da una serie dei sentenze della Consulta dalla necessità che esse non risultino oscure e non comprensibili, utilizzando la diligenza media del cittadino. Ma, in ogni caso: se l'ordinamento prevede che sia obbligo conoscere le leggi, che senso ha far dichiarare di conoscerle?
Alle medesime obiezioni si espone una successiva dichiarazione: "di essere a conoscenza delle sanzioni previste dal combinato disposto dell’art. 3, comma 4, del decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6 e dell’art. 4, comma 2, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020 in caso di inottemperanza delle predette misure di contenimento (art. 650 c.p. salvo che il fatto non costituisca più grave reato)". Ma, secondo chi ha ideato il modulo: quanti cittadini italiani hanno davvero avuto modo di leggere comprendere l'intricatissima congerie di norme che è chiamato ad affermare di conoscere?
Infine: ma perchè si fa dichiarare, nell'intestazione, a se stessi di essere riconosciuti "mediante" l'indicazione del documento di identità? Non basta, al controllore, verificare i dati personali dichiarati, mediante il documento di identità, che in ogni caso dovrebbe essere esibito?
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