Pare necessario, però, evidenziare che pensare che la semplificazione degli appalti e la loro velocizzazione passi per l’annullamento della gara non porta da nessuna parte.
La gara rappresenta, nel tempo intercorrente tra programmazione, progettazione ed esecuzione, un tempo molto ridotto.
I problemi dei tempi sono dati dalle farraginose regole sulla programmazione, dalle altrettanto rilevanti difficoltà nel reperimento dei finanziamenti per l’impegno della spesa, dall’individuazione del progettista, dalla redazione e validazione del progetto, dalle autorizzazioni paesaggistiche, ambientalistiche, urbanistiche, culturali eventualmente necessarie, dalle espropriazioni, nonché dai tempi per la sottoscrizione dei contratti (si pensi alle verifiche antimafia) e dalle complesse fasi esecutive, spesso fonti di contenzioso a causa di progetti mal concepiti perché redatti in velocità e quindi soggetti alle continue varianti la cui conseguenza è la crescita dei costi e la dilatazione dei tempi.
L’affidamento senza gara non risolve nessuno dei problemi sommariamente elencati prima. Eppure, ci si continua a lambiccare su soluzioni che non risolvono nulla, ma espongono il settore a chiusura della concorrenza, inefficienze e ulteriore dilagare di conflitti di interessi e corruzione.
Semplificare è difficilissimo
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