venerdì 4 dicembre 2020

La tiritera del dirigente pubblico che deve diventare un manager. Giaculatorie ormai prive di contenuti che rivelano l'impossibilità di riformare davvero la PA

 Su Il Fatto quotidiano del 4.12.2020, Vanda Marra intervista il Ministro Dadone, nell'articolo "“Si può lavorare anche di sera. E i dirigenti diventano manager”.

E come si evince dal titolo, l'intervista regala questa grande scoperta:


In un anelito di iperbolica originalità, il Ministro Dadone ci regala un pensiero, una perla mai letta, né sentita: “Il dirigente pubblico deve diventare sempre più un manager”. 

Per fortuna a Palazzo Vidoni sono sempre vigili ed attenti, ma, soprattutto, creativi ed elaboratori di intuizioni mai viste prima. 

Infatti, quella del dirigente pubblico che deve diventare manager, davvero, è una levata d’ingegno alla quale nessuno aveva mai pensato, in questi quasi 30 anni di continue riforme di una PA, che gira sempre più a vuoto anche a causa di queste riforme. 

Ma, niente paura: basta dire che il dirigente deve diventare un manager, e miracolosamente i cavilli normativi, i pignolissimi adempimenti imposti da leggi, Authority, magistrature, scompaiono; le centinaia e centinaia di pagine che regolano i “principi contabili” sì da rendere impossibile una normale gestione della spesa (ricordiamo i ritardi nei pagamenti?), svaniscono; i pareri obbligatori, i concerti, le intese, le comunicazioni di avvio del procedimento, le comunicazioni di preavviso di rigetto, le comunicazioni che comunicano l’intenzione di comunicare, i termini perentori, ordinatori, acceleratori, dilatori, i vizi legittimità, l’eccesso di potere, l’accesso civico, l’accesso civico generalizzato, l’accesso documentale, il progetto di fattibilità, quello definitivo, quello esecutivo, la variante-non variante, la variante-variante, la cauzione, lo stanziamento, l’impegno, l’ordinazione, il pagamento, l’accertamento, la riscossione, il versamento, il ruolo, lo sgravio, svaniscono. Il dirigente diviene manager: la soluzione era pronta. Peccato non averci pensato prima. 









Nessun commento:

Posta un commento