Nella recente polemica di cui si dirà nel seguito, questa volta, come è reale in natura e non nelle favole, smentendo Esopo, la lepre ASMEL batte la tartaruga CONSIP. Non si tratta di difendere ASMEL che ha già esposto argomenti solidi e convincenti per difendersi da sola, ma di stupirsi dell’interrogazione parlamentare dell’onorevole Rampelli «Non solo nel commercio privato, adesso Amazon sbarca nella Paese della Cuccagna, la burocrazia italiana, approdando anche nella pubblica amministrazione … Tutto questo per aggirare la Consip i cui tempi per la fornitura sono troppo lunghi e i prezzi più cari. Troviamo sorprendente che si consenta ad Amazon, già beneficiata fiscalmente, sfruttatrice seriale di lavoratori precari, la possibilità di incrementare ulteriormente profitti miliardari registrati con la concorrenza sleale, infiltrandosi anche negli uffici pubblici». Questi liberali o autarchici un giorno sì e l’altro pure si lamentano del privato (Amazon) che ha la colpa si essere più efficiente di Consip, di cui, nella stessa interrogazione, si lamentano i tempi troppo lunghi e i prezzi più cari. In realtà non si è mai compreso come nel terzo millennio un carro trainato da buoi potesse competere con una Tesla; è inutile che Consip, nella sua debole difesa enfatizzi le dimensioni della propria quota di mercato, se obblighi le amministrazioni a dissetarsi ad una sola fontana è ovvio che il gestore della fontana aumenterà il volume di acqua distribuita, a prescindere dal fatto che sia buona o meno e aumentare il numero di buoi o il carico trainato non modifica il rapporto di efficienza. La risposta, caro Rampelli, è semplice: che Consip diventi più efficiente, meno dispendiosa e soprattutto meno complicata (aggirarsi sul portale Consip e Mepa è come cercare il percorso di un labirinto progettato da un ubriaco) dal momento che, in poche parole, niente ci farebbe più felici di una Consip che faccia concorrenza ad Amazon invece di rifugiarsi tra le mammelle dello Stato. Fino ad allora resterà uno dei tanti carrozzoni iperburocratici autoreferenziali.
Nella recente polemica di cui si dirà nel seguito, questa volta, come è reale in natura e non nelle favole, smentendo Esopo, la lepre ASMEL batte la tartaruga CONSIP. Non si tratta di difendere ASMEL che ha già esposto argomenti solidi e convincenti per difendersi da sola, ma di stupirsi dell’interrogazione parlamentare dell’onorevole Rampelli «Non solo nel commercio privato, adesso Amazon sbarca nella Paese della Cuccagna, la burocrazia italiana, approdando anche nella pubblica amministrazione … Tutto questo per aggirare la Consip i cui tempi per la fornitura sono troppo lunghi e i prezzi più cari. Troviamo sorprendente che si consenta ad Amazon, già beneficiata fiscalmente, sfruttatrice seriale di lavoratori precari, la possibilità di incrementare ulteriormente profitti miliardari registrati con la concorrenza sleale, infiltrandosi anche negli uffici pubblici».
RispondiEliminaQuesti liberali o autarchici un giorno sì e l’altro pure si lamentano del privato (Amazon) che ha la colpa si essere più efficiente di Consip, di cui, nella stessa interrogazione, si lamentano i tempi troppo lunghi e i prezzi più cari.
In realtà non si è mai compreso come nel terzo millennio un carro trainato da buoi potesse competere con una Tesla; è inutile che Consip, nella sua debole difesa enfatizzi le dimensioni della propria quota di mercato, se obblighi le amministrazioni a dissetarsi ad una sola fontana è ovvio che il gestore della fontana aumenterà il volume di acqua distribuita, a prescindere dal fatto che sia buona o meno e aumentare il numero di buoi o il carico trainato non modifica il rapporto di efficienza.
La risposta, caro Rampelli, è semplice: che Consip diventi più efficiente, meno dispendiosa e soprattutto meno complicata (aggirarsi sul portale Consip e Mepa è come cercare il percorso di un labirinto progettato da un ubriaco) dal momento che, in poche parole, niente ci farebbe più felici di una Consip che faccia concorrenza ad Amazon invece di rifugiarsi tra le mammelle dello Stato. Fino ad allora resterà uno dei tanti carrozzoni iperburocratici autoreferenziali.