mercoledì 14 aprile 2021

Come riformare i concorsi

       In questo intervento su Phastidio.net si è cercato da un lato di spiegare quali sono i, purtroppo, troppi punti deboli della riforma dei concorsi attivata col d.l. 44/2021 e, dall'altro, di presentare una proposta volta a velocizzare davvero le procedure, senza scorciatoie (come ridurre il numero e la qualità delle prove d'esami ed insistere troppo sulla valutazione di esperienze, lasciando aperto l'arbitrio di come pesarle).

        Di seguito, qui, esponiamo un dettaglio operativo che chiarisca meglio la metodologia proposta, per altro piuttosto simile a quanto già avviene in Banca d'Italia, stando a quanto ha evidenzia su Il Sole 24Ore del 14.4.2021 Gianni Trovati, con l'articolo "Una patente per rendere i concorsi pubblici più rapidi ed efficienti".

 Nel dettaglio, l’idea è la creazione di una graduatoria nazionale, organizzata per territorio e profili professionali:

  • Nome/cognome – Cod. Fiscale

  • Regione

  • Provincia

  • Profilo professionale di accesso.

La persona interessata a candidarsi a futuri con concorsi nella P.A. per iscriversi nella graduatoria nazionale deve partecipare e superare periodiche selezioni “di ingresso” (ogni 6 mesi?; ogni 4?) tenute a livello provinciale da un organismo, coordinato dalla Prefettura, o dall’Università, o dall’Ufficio scolastico regionale, o da enti pubblici convenzionati allo scopo. Tali selezioni debbono prevedere una prova scritta in due moduli:

1. nozioni fondamentali in materia di amministrazione pubblica e lavoro pubblico

2. fondamenti essenziali di due/tre ambiti di competenze connesse al profili.

Per partecipare a queste selezioni di ingresso deve essere obbligatorio il possesso di una casella di posta elettronica certificata.

La persona viene così inserita nella graduatoria, conferendo i propri dati personali, nome, cognome, codice fiscale, indirizzo, cellulare, pec e tutti i dati di contatto. Ma, soprattutto, conferisce al sistema i titoli in suo possesso, che costituiscono il punteggio per effetto del quale sono collocati nella graduatoria.

I punteggi debbono essere predefiniti a livello nazionale dal Ministero della Funzione Pubblica, per evitare che le singole amministrazioni possano arbitrariamente fissarli di volta in volta e scongiurare il rischio che in sedi e luoghi diversi un medesimo titolo possa avere valorizzazioni differenti.

I punteggi, inoltre, possono avere pesature diverse a seconda che vi sia un voto di conseguimento del titolo o la possibilità di una valutazione. Gli esempi possono essere i seguenti:


Diploma

Voto

100

Punteggio

30

Voto

99

Punteggio

...

Voto

98

Punteggio

...


Post Diploma (Its, ecc.)

Voto

100

Punteggio

30

Voto

99

Punteggio

...

Voto

98

Punteggio

...


Laurea triennale

Voto

110/lode

Punteggio

30

Voto

110

Punteggio

...

Voto

109

Punteggio

...


Laurea magistrale

Voto

110/lode

Punteggio

50

Voto

110

Punteggio

...

Voto

109

Punteggio

...


Master I livello



Punteggio

10



Master II livello



Punteggio

15



Pubblicazioni con almeno 3 citazioni



Punteggio

5



Lingua straniera

Liv. B1


Punteggio

2

Liv. B2


Punteggio

4

Liv C1


Punteggio

10

Liv C2


Punteggio

15



Corso riconosciuto almeno ___ ore con esito valutativo

Punteggio

10



Dottorato di ricerca

Punteggio

25


Eccetera


Altrettanto è possibile per le esperienze di lavoro. E’ bene che sia il tipo di esperienza che il peso in punteggio da assegnare sia predeterminato e tabellato in maniera uniforme, visto che si tratta di una graduatoria nazionale.



Tirocinio al meno 3 mesi per profilo coincidente

Punteggio

5



Contratto di lavoro subordinato da 2 a 6 mesi per profilo coincidente

Punteggio

10



Contratto di lavoro subordinato da 6 a 24 mesi per profilo coincidente

Punteggio

15



Contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato per profilo coincidente

Punteggio

20



Abilitazione a professione attinente al profilo

Punteggio

10



Attività di volontariato di almeno 6 mesi in profilo coincidente

Punteggio

10



Esercizio di libera professione congruente col profilo per almeno 1 anno comprovabile con contratti e commesse

Punteggio

20


Collaborazioni e consulenze connesse al profilo comprovati da contratti e commesse

Punteggio

10



Superamento o idoneità in precedenti concorsi per medesimo profilo

Punteggio

10


Eccetera.

La persona interessata ad un impiego pubblico è, dunque, incentivata non solo allo studio ed all’approfondimento delle materie di concorso, ma anche ad un impegno attivo in vari campi, allo scopo di accumulare punti e, così, “scalare” la graduatoria.

Il ranking, quindi, deve considerarsi sempre mobile ed è da gestire mediante una piattaforma centrale, che faccia scattare il punteggio, una volta che la persona interessata abbia acquisito e dimostrato il requisito che ne sia titolo.

Creata in questo modo la graduatoria nazionale, non sarebbe più necessaria nessuna fase preliminare tipica dei concorsi, tra quelle che fanno perdere maggior tempo.

La PA che bandisce, avendo già la pec dei candidati in graduatoria, potrebbe limitarsi ad inviare il bando direttamente alla loro casella, senza nemmeno dover fare alcuna pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

I candidati interessati potrebbero presentare le domande in via esclusivamente digitale, utilizzando le piattaforme allo scopo già in uso.

Non risulterebbe necessaria nessuna “pre selezione”: basta che il bando, nel rispetto di alcuni criteri generali che è sempre opportuno siano fissati a livello nazionale, predetermini che al concorso possano partecipare solo i meglio classificati nella graduatoria, pari ad una percentuale data della graduatoria nazionale o ad altra percentuale del numero delle domande effettivamente presentate. Un po’ come avviene nel tennis professionistico. Ai tabelloni principali dei tornei “Master 1000” nel tennis accedono (all’ingrosso; vi sono spazi per far accedere anche tennisti provenienti dalle qualificazioni e le cosiddette “wild card”, ingressi consentiti a che a chi non avrebbe la classifica sufficiente, ma per meriti particolari si decida di far partecipare) i primi 64 della classifica mondiale; il 65° accede se uno tra chi lo precede in classifica rinuncia.

Non risulterebbe necessaria nessuna fase di attribuzione dei punteggi per i titoli e per le esperienze lavorative: infatti, sono già incorporati nella graduatoria posseduta dal candidato.

Il punteggio della graduatoria nazionale deve contribuire entro una misura, sempre da decidere a livello nazionale, a costituire anche il punteggio finale del concorso.

In questo modo, si risparmiano veramente moltissime attività defatiganti, si evitano le adunate torrenziali nei palazzetti dello sport e il concorso può tenersi in tempi di pochi mesi, senza rinunciare a verifiche approfondite.

Invece di tagliare, quindi, le prove, scritte o orali, questo sistema consente di tagliare gli adempimenti e di promuovere il talento, la voglia, la capacità di mettersi in gioco e di espandere costantemente le proprie capacità e competenze, accrescendo i punteggi e le probabilità di essere ammessi ai concorsi. 

3 commenti:

  1. E' un'idea del tutto condivisibile che, credo, sia peraltro sostanzialmente simile a quella adotatta dall'Unione europea per selezionare i propri funzionari. A ciò andrebbe aggiunta la riforma dell'accesso della dirigenza, ripristinando le carriere. Non ha senso selezionare direttamente dirigenti dall'esterno soltanto perché sono (tanto per fare un esempio) ricercatori universitari o dirigenti di aziende private. Che ci azzecca? Si dovrebbe entrare con la qualifica di funzionario e poi, dimostrando sul campo le proprie capacità e preparazione, poter accedere alla dirigenza. In buona sostanza così come avviene per le forze di polizia e le forze armate.

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  2. Caro dott. Oliveri, sarebbe gradito un suo parere in merito.

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  3. Sulla dirigenza occorre qualcosa di simile, ma maggiore cautela

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