L'attuazione del Pnrr continua a riservare tutte le contraddizioni in termini e le inefficienze proprie di 30 anni di "riforme", che si afferma non essere mai state fatte, ma che invece, proprio per essere state attuate, affliggono il Paese così tanto da averne totalmente tarpato le ali.
Da giorni si legge e si assiste al dibattito sulla necessità di assumere, e in fretta, i "tecnici" necessari per progettare le opere necessarie al Pnrr. E giù, dunque, riforme dei concorsi che nella realtà finiscono per annullare i concorsi, riducendoli ad un colloquietto, o a un'estrazione a sorte guidata dagli ordini professionali.
Si afferma: occorre fare presto, perchè i tecnici debbono progettare con urgenza le opere, contribuendo in modo decisivo ai "cronoprogrammi".
Subito dopo, si leggono le bozze del decreto "semplificazioni" (l'ennesimo: le semplificazioni sono come le riforme, si inseguono, avviluppano, sovrappongono, finendo sempre per complicare e soffocare tra le loro spire) e si nota che per gli appalti l'idea principale è estendere senza limiti l'appalto integrato. Cioè quella modalità di affidamento che limita la progettazione alla sola fattibilità tecnico-economica, lasciando poi la progettazione vera, quella definitiva ed esecutiva, tutta in mano all'appaltatore.
La domanda dovrebbe sorgere spontanea: ma, allora, a che servono i "tecnici", se la più delicata delle funzioni, che condiziona efficienza e risultati della realizzazione, cioè la progettazione, si assegna tutta ai privati?
Caro Oliveri, dopo 35 anni di amministrazione, non mi stupisco più di nulla si tratta semplicemente di corsi e ricorsi storici. Ricorderà le assurde norme degli anni Ottanta sull'occupazione giovanile poi concretizzatesi i assunzioni nella P.A. praticamente con le stesse modalità con cui oggi si vorrebbero assumere tecnici. Purtroppo la Regione Siciliana in quei "spensierati" anni fece molto di più. Oltre a receprire le leggi suddette assumendo migliaia di gente non qualificata si inventò l'assunzione di geometri architetti, ingegneri e geologi da mettere a disposizione dei comuni per le pratiche dell'allora famigerata sanatoria edilizia. I contratti erano biennale m dopo pochi anni oltre tremila persone furono immesse nei ruoli regionali praticamente senza concorso. Il "bello" è che i laureati furono fatti transitare nella dirigenza!!! Oggi ci ritroviamo quindi un'amministrazione infarcita di geometri architetti e geologi che fanno gli amministrativi inevitabilmente, con le conseguenze che potrà immaginare e molti sono diventati pure dirigenti generali bloccando la carriera ai funzionari assunti con regolare concorso e con una o più lauree e abilitazioni giruridico-economiche. Una buona giornata.
RispondiEliminaLo ricordo bene: i comuni si videro arrivare, in "parcheggio", migliaia di dipendenti che nemmeno si sapeva dove far mettere a sedere. Seguii quelle assurdità, in un'altra vita, quando facevo il giornalista di cronaca.
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