giovedì 16 settembre 2021

Smart working: ancora slogan ed errori sulla sua natura

I giornali del 16.9.2021, a commento delle prime bozze del Ccnl comparto Funzioni Centrali relative allo smart working, si sperticano nel sottolineare come si stia tornando al lavoro "ordinario" in presenza, così riconducendo il lavoro agile a forma straordinaria, a differenza di quanto avvenuto nel periodo di emergenza.

Queste chiavi di lettura, però, sono completamente erronee. Basterebbe leggere la norma che disciplina il lavoro agile, cioè l'articolo 18 della legge 81/2017:


Com'è facilissimo notare, la legge considera il lavoro agile IN VIA ORDINARIA come una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato.

Il Legislatore, nel disciplinare lo smart working, non ha mai specificato che si tratti di una modalità contrapposta ed eccezionale rispetto al lavoro nella sede. Nè tanto meno il lavoro in sede è qualificato da nessuna parte come "ordinario".

Il tutto è semplicemente frutto, come troppo spesso accade, purtroppo, di slogan superficiali e della caccia al sentire comune del momento.

Come anche l'idea che tutti i dipendenti pubblici siano o siano stati in smart working. Dimenticando che quando sono tanti, sono stato non più di 450.000, al netto del personale della scuola e dell'università che da solo è composto da oltre 1.000.000 di dipendenti.

Nella fase attuale, nella quale la scuola non è in dad, i lavoratori in lavoro agile, al più saranno circa 300.000, anche meno del 15% individuato come soglia minima.

Basterebbe fare due conti semplicissimi (https://phastidio.net/2020/06/23/pa-vacanza-da-smart-working-facciamo-due-conti/). Ma torna sempre più comodo sventolare slogan e parlare per sentito dire: si fa meno fatica:



3 commenti:

  1. Ma poi la percentuale dei dipendenti senza considerare il numero di giorni in smart non ha alcun senso! Ci sono amministrazioni che lo hanno concesso per 1 giorno a settimana...

    RispondiElimina
  2. Belli poi, avrà notato, gli articoli di stampa violentemente anti-smartworking (scritti dove? in redazione, a casa del giornalista, o altrove? piacerebbe saperlo) impreziositi da sottolineature del Brunetta-pensiero quali "gli statali in smartworking sono in vacanza" o "la PA in smartworking è inefficiente". Così, nero su bianco, sentenze apodittiche senza uno straccio di dati a supporto. E ancora e sempre insulti ai dipendenti.

    RispondiElimina