venerdì 17 settembre 2021

Green Pass nella PA: tutti i nodi al pettine di un provvedimento frettoloso e confusionario

Restiamo convinti che al posto di un obbligo implicito di vaccinazione, quello imposto col green pass obbligatorio per i lavoratori, è molto più chiaro, trasparente, onesto, un vero e proprio obbligo vaccinale.

La scelta di indurre le persone a vaccinarsi rendendo obbligatorio il green pass per l'accesso negli uffici è di compromesso. E, come ogni compromesso, le contraddizioni ed i punti dolenti sono moltissimi.

Proviamo ad elencarne alcuni:

  1. per "accelerare" la campagna vaccinale e dare il colpo di reni definitivo, si adotta un decreto legge. Dispone la Costituzione (articolo 77, comma 2) che alla decretazione d'urgenza si possa ricorrere "in casi straordinari di necessità e di urgenza". Ma, se c'è questa urgenza, perchè gli obblighi decorrono allora dal 15 ottobre, un mese dopo?
  2. il green pass è richiesto ai fini dell'accesso nei luoghi di lavoro. Ma, i controlli saranno effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro solo "ove possibile". Dunque, qualcuno potrà anche accedere ai luoghi di lavoro, pur senza green pass.
  3. infatti i controlli potranno essere effettuati anche a campione;
  4. se qualcuno accede all'ufficio e si verifichi dopo l'accesso che non dispone di un green pass valido:
    1. con quale autorità lo si può obbligare ad andare via e con quali mezzi coercitivi?
    2. il responsabile dei controlli non dovrebbe avere responsabilità, visto che il controllo ai fini dell'accesso è effettuato solo "ove possibile": ma, chi garantisce che non incorra in responsabilità di ogni genere?;
  5. il green pass, a causa di non persuasive indicazioni del Garante della privacy, non deve indicare la ragione per la quale è rilasciato. Tuttavia, il suo possesso evidenzia senza alcuna incertezza che il suo possessore:
    1. o è vaccinato (ed è la probabilità maggiormente elevata) con prima o seconda dose;
    2. o è guarito (probabilità un po' inferiore);
    3. o non è vaccinato, ma ha un tampone negativo risalente a qualche giorno prima (probabilità meno elevata).
      Dunque, anche se il dato è riservato, in realtà l'esibizione del green pass evidenzia dati relativi alla persona. Che per altro, non si sa perchè siano configurati "sanitari": il dato sanitario riguarda uno stato di morbilità, non la condizione soggettiva di essere vaccinato o meno.
  6. in aperto ulteriore contrasto con le indicazioni del Garante, il decreto precisa che gli obblighi ivi disposti "non si applicano ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica". Quindi, a disdoro di ogni privacy, la circostanza che un lavoratore non presenti il green pass perchè esonerato svela necessariamente un suo stato sanitario;
  7. si afferma che la mancata esibizione del green pass comporti assenza ingiustificata. Ma, contemporaneamente, si stabilisce che tale assenza sia "senza conseguenze disciplinari". Però, l'assenza ingiustificata è causa tipica di violazione disciplinare. Che senso ha?
  8. perchè nel pubblico l'assenza ingiustificata scatta dopo 5 giorni di mancata presentazione del certificato e nel privato immedatamente? Perchè questa clamorosa disparità di trattamento che comporta per il dipendente pubblico la sospensione dello stipendio dopo 5 giorni, mentre per il privato immediatamente?
  9. le verifiche sono a carico del "datore di lavoro". Ma, il green pass deve essere esibito anche da coloro che rivestono cariche di governo, come sindaci, presidenti di provincia, assessori, consiglieri: chi è il loro datore di lavoro che dispone del potere di verificarli?
  10. per i dipendenti privati che lavorano in aziende che erogano servizi alla PA (basti il solo esempio delle imprese di pulizia) il green pass va esibito sia al proprio datore, sia al preposto al controllo dell'ufficio pubblico. Per inciso: gli addetti alle pulizie di solito iniziano la propria attività dopo la chiusura di quelle dell'ufficio pubblico. Qualcuno dovrà restare e fare straordinari per accertare il green pass di questi addetti alle pulizie: qualcuno ci ha pensato, quando, come sempre, nel decreto è stata scritta la solita giaculatoria sull'invarianza della spesa?
Ci fermiamo qui. Ognuno dica la sua.

3 commenti:

  1. Il 15 ottobre dovrebbe rappresentare il termine, per i retinenti, ad effettuare almeno una dose di vaccino.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Renitenti senza un obbligo? il tracollo dello stato di diritto spiegato bene

      Elimina
  2. Caro Oliveri. Che dire, come al solito i "soloni" degli uffici legislativi dimostrano di essere fuori dal mondo reale degli uffici. Forse se in tali uffici vi fossero meno consiglieri di stato e più funzionari con esperienza operativa le cose andrebbero meglio.

    RispondiElimina