La Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Lombardia, col parere 270/2021 conferma che l'articolo 1, comma 4, del D.L. 32/2019 (convertito con modificazioni dalla L. n. 55/2019 ), nel consentire fino al 31 dicembre 2023, di affidare attività di progettazione di opere, sebbene il finanziamento sia limitato alla sola progettazione ed in assenza del finanziamento dell’intera opera, punta a permettere agli enti progettare, pur senza disporre di quanto necessario per dare effettivamente corso alle opere.
Si riaprono, così, le porte al “parco progetti”, cioè ad incarichi a progettisti non connessi a realistiche previsioni di effettiva realizzazione delle opere previste.
Una pessima modalità operativa, molto in voga negli anni ‘80 e ‘90, che venne fermata nel post Tangentopoli e che torna prepotentemente. Coi rischi immensi di affidamenti di progetti ad amici ed iscritti, cui non conseguirà mai nessun lavoro.
Certo, vi sono anche dei potenziali vantaggi: una disponibilità immediata di progetti di livello almeno iniziale (livello di fattibilità tecnica ed economica) può consentire alle amministrazioni di acquisire più velocemente finanziamenti di terzi, che spesso richiedono appunto tempi certi e talvolta immediati.
Scegliere di consentire alle PA di progettare senza ancora avere le risorse per realizzare le opere, è tuttavia, una resa alla logica e alla buona amministrazione. Il problema andrebbe risolto in altro modo e cioè agendo sui soggetti che erogano i finanziamenti. Non di rado, sono tali soggetti, ministeri, agenzie e regioni, che elaborano in ritardo i programmi per la spesa di fondi, specie se di matrice europea; poi, scaricano questi ritardi sugli enti esecutori, costretti a correre per progettare e presentare le complesse documentazioni necessarie per i finanziamenti.
Invece di correggere questo malcostume, si segue la scorciatoia del parco progetti. L'assenza di controlli sull'azione gestionale purtroppo rende concretissimi i rischi di progettazioni elargite a piene mani, con connesse spese, per opere che resteranno solo sulla carta: basta guardare al passato.
Nessun commento:
Posta un commento