Sentenza non condivisibile in nessuna sua parte quella della Cassazione, Sezione Lavoro 6.6.2022, n. 18140, ove si afferma che spetta la monetizzazione delle ferie nei confronti del dirigente che non sia stato formalmente invitato e messo nelle condizioni di fruirle dal datore.
Questo è quanto dispone la sentenza: "Il principio, in continuità con Cass. 13613/2020, può quindi essere così ulteriormente focalizzato: «il potere del dirigente pubblico di organizzare autonomamente il godimento delle proprie ferie, pur se accompagnato da obblighi previsti dalla contrattazione collettiva di comunicazione al datore di lavoro della pianificazione delle attività e dei riposi, non comporta la perdita del diritto, alla cessazione del rapporto, all’indennità sostitutiva delle ferie se il datore di lavoro non dimostra di avere, in esercizio dei propri doveri di vigilanza ed indirizzo sul punto, formalmente invitato il lavoratore a fruire delle ferie e di avere assicurato altresì che l’organizzazione del lavoro e le esigenze del servizio cui il dirigente era preposto non fossero tali da impedire il loro godimento»".
La Cassazione in aggiunta ritiene "manifesta l’erroneità dell’argomentare giuridico della Corte territoriale la quale ha valorizzato, come nucleo centrale della propria decisione, gli obblighi del lavoratore, di cui alla contrattazione collettiva, in ordine alla comunicazione al datore di lavoro della pianificazione delle proprie ferie ed il potere del lavoratore di autoorganizzare le stesse, vanificando il diritto alla monetizzazione".
Si tratta di veri e propri errori di prospettiva. Il dirigente organizza il proprio tempo di lavoro e, quindi, necessariamente anche le ferie. Proprio in quanto dirigente, non deve attendere un’iniziativa esogena del datore, col quale sotto molti aspetti coincide, ma procedere in modo autonomo, come l’autonomia e la professionalità del ruolo richiedono.
Se un dirigente non è capace di modulare il proprio tempo di lavoro rispettando le regole sulle ferie, tutto merita tranne che la monetizzazione per le ferie che egli, consapevolmente e magari per incapacità organizzativa, non ha utilizzato.
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