Dal 2009 la stagione delle riforme della PA, delle "semplificazioni" e della "trasparenza" non si esaurisce mai. Un diluvio di norme, un oceano di slogan, una tempesta di scimmiottamenti di criteri aziendalistici che nelle aziende non si sognano nemmeno di adottare, tanto antieconomici e complessi sono.
Cosa resta? Uno tsunami di adempimenti, meri adempimenti, burocraticissimi adempimenti. La disciplina dell'anticorruzione ne è l'esempio maggiormente tangibile, ma se si pensa al caos inarrivabile del Piao, spacciato come strumento di semplificazione, i vertici dell'adempimentismo fine a se stesso toccati in questi anni troppo lunghi difficilmente potranno essere bissati anche in futuro.
E tra i rimasugli di un'ossessiva programmazione anche delle briciole, della rilevazione delle minutaglie, elencazione della polvere e registrazione delle bazzecole, che però impegnano allo stremo uffici già sotto dotati, resta anche il "censimento" delle cosiddette auto blu.
Un inno alla burocrazia che si legittima da sè, creando appunto adempimenti del tutto inutili alla comunità amministrata, ma - per altro non sempre - gettonati dal gossip mediatico, pronto sempre a descrivere il volto grottesco della PA, senza mai andare alla radice del problema: stagioni lunghe decenni di norme-provvedimento senza senso, burocratiche, adempimentali, ma fatte passare per aziendalismo.
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