venerdì 25 luglio 2014

#Riforme #Costituzione Lo scempio in atto al buon senso e alla democrazia

La svolta autoritaria sarebbe un'allucinazione, urla una ministra alle prime armi. La svolta autoritaria sarebbe un'allucinazione, ripetono, recitando appresso alla sacerdotessa, tutti gli affabulati di una fase storica nella quale ragione, fatti ed evidenza sono totalmente ignorati e offesi.
Sarebbe non autoritaria e democratica una riforma della norma basilare del convivere civile, come la Costituzione, che:
1) avviene su iniziativa del Governo, che in applicazione del principio di separazione dei poteri, la Costituzione non dovrebbe toccarla che solo per eseguirla;
2) è spinta su ulteriore spinta e iniziativa del Presidente della Repubblica, che della Costituzione dovrebbe essere solo notaio e garante, e che non dispone di alcuna iniziativa politica (non è nemmeno responsabile politicamente) ed istituzionale;
3) è votata da un Parlamento eletto con una legge incostituzionale, dunque privo radicalmente della base giuridica minima per potersi sognare di modificare le regole fondamentali; un simile Parlamento avrebbe dovuto sostenere solo un governo di emergenza economica e fare la legge elettorale, per poi togliere, di corsa, il disturbo;
4) è votata con tempi contingentati, come se si trattasse di un maxiemendamento qualsiasi ad un decreto legge qualsiasi, alla faccia dei lunghi lavori della Costituente;
5) è attuata manifestamente da forze politiche in aperto contrasto tra loro, in barba all'ovvia necessità che simili riforme richiedono ponderazione e consenso trasversale; vi si riuscì all'indomani della conclusione della guerra mondiale, con l'Italia in macerie e il sangue che scorreva ancora, mettendo d'accordo anime politiche in teoria lontanissime tra loro (socialismo, dottrina sociale della chiesa, liberalismo); non si è capaci di farlo oggi, mentre si millanta che "non esistono più barriere ideologiche"; e per il #Pd, dopo lo scempio del Titolo V sarebbe la seconda volta; il tutto, dimostrato dalla poco gradevole presa di posizione del Presidente della Repubblica, che nemmeno ha ricevuto la delegazione di senatori schierati contro questo disegno sostanzialmente eversivo;
6) è ispirata larghissimamente ai dettami della Loggia massonica P2;
7) è redatta sulla base di un "patto" clandestino tra due forze politiche che per 20 anni hanno finto di contrastarsi, ed oggi dimostrano di essere sempre state concordi nel disastroso governo della cosa pubblica di questo Paese;
8) è giustificata dalle più improbabili scuse, come un inesistente interesse delle istituzioni europee, oppure la volontà degli italiani che In nessuna delle recenti votazioni sono stati chiamati ad esprimersi su programmi che contemplassero esplicitamente la volontà di riformare la Costituzione.
Il prodotto finale sarà un temino dilettantesco di diritto, che potrebbe scrivere uno studente di ragioneria, caotico, antidemocratico e per nulla funzionale, un ritorno all'aula sorda e grigia e al potere regio (leggasi castale) di nomina non elettiva di senatori e deputati, nonchè alla consegna dei destini del Paese all'ennesimo uomo della Provvidenza, che come sempre o porta direttamente verso il baratro o apre la strada ad un Caligola.

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