mercoledì 17 maggio 2017

Trasparenza vessatoria: il delirio di dati e informazioni da compilare e gestire

Desta quasi tenerezza la circolare relativa all'accesso civico in consultazione sul sito della Funzione Pubblica, quando ricorda che le istanze di accesso possano essere denegate nel caso siano "emulative", perchè richiedono troppi sforzi di elaborazione, tali da incidere negativamente sull'operatività degli uffici.

Ci sarebbe da chiedersi se dalle parti di Palazzo Vidoni a Roma sono al corrente di quanti adempimenti variamente informativi sono chiamati a rispondere i comuni: dai 228 adempimenti attuativi del d.lgs 33/2013 (quasi tutti ricorrenti e ripetitivi), alle pubblicazioni delle determine sull'albo pretorio, duplicazione delle pubblicazioni già imposte dalla trasparenza; dalla pubblicazione delle delibere sulle tariffe dei servizi, alla pubblicazione obbligatoria degli incarichi a consulenti e collaboratori (pena anche sanzioni erariali); dall'imputazione della mole di dati spaventosa imposta nel caso del Conto annuale del personale, alla pubblicazione di tutti i dati degli appalti prevista dall'articolo 29 del codice dei contratti, anch'essa duplicante di adempimenti pubblicitari già previsti dal codice e dal d.lgs 33/2013; fino alle costanti richieste di pubblicazione di dati di volta in volta provenienti a vario titolo dalle prefetture (migranti, sicurezza, etc), da regioni, per non dimenticare i tantissimi dati da conferire a Istat o il perfezionamento dei Cig per l'Anac.
Negli ultimi due casi, per altro, scattano anche sanzioni amministrative, che l'Istat con impietosa puntualità teutonica ha notificato a tanti comuni.
Nessuno ha mai provato a fare la somma complessiva delle richieste di trasparenze che la stessa PA continuamente autoproduce e se tutto questo insieme non risulti di per sè emulativo e vessatorio per uffici, spezzati in due da adempimenti burocratici, che per altro adesso sempre più finiscono per gravare anche come costi da sostenere, per sanzioni applicate ciecamente, senza appunto tenere conto della vastità innumerevole di dati, tabelle, pubblicazioni continuamente da imputare.
Ciascuno valuti se questa china è sostenibile, anche in relazione all'efficacia che queste continue vessazioni hanno, poi, sui servizi resi, su operazioni di spending review o di razionalizzazione, o di lotta vera alla corruzione.

1 commento:

  1. Gent.mo dott. Oliveri,
    i suoi post sulla burocratizzazione della burocrazia sono sempre precisi e purtroppo impietosi.
    Delle due una:
    - o chi ci governa vive su Marte;
    - oppure vive ben radicato in questa nazione, ed ha compreso che ciò che conta è vendersi provvedimenti sempre più stringenti nei confronti dei burocrati corrotti che però, da scaltri lazzaroni, riescono ad aggirare le magli strette della inflessibile ed attenta normativa.
    Scherzi a parte, ciò che è evidente è l'inutilità di questo tipo di lotta alla corruzione.
    La corruzione si combatte potenziando i mezzi di indagine e gli organici degli investigatori, con costi forse inferiori a quelli che le misure per la trasparenza, proclamate a costo zero, comportano in realtà. Invece, in questa nazione, abbiamo bisogno che perda la pazienza un ex Presidente della Repubblica, per capire che i mezzi di indagine che danno risultati sono quelli che si cerca di ostacolare.
    E' meglio gettare fumo negli occhi della opinione pubblica, sbandierando riforme epocali della PA e delle norme Anticorruzione.
    Cordialmente

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