Italia oggi del 24.11.2020, nell'articolo "Una road map per tagliare la burocrazia" informa che il Ministro della Funzione Pubblica intende attivarsi con linee guida per migliorare la funzionalità della pubblica amministrazione.
L'articolo ci fa sapere che si intende agire secondo le seguenti direttrici:
- Digitalizzazione degli Sportelli unici per le attività produttive e per l'edilizia
- Moduli e form online standardizzati e semplificati per l'accesso telematico alle pratiche
- Pubblicazione dei tempi di conclusione dei procedimenti, per consentire il controllo diretto dei cittadini
- Applicazione del divieto in capo alle PA di richiedere ai cittadini informazioni di cui sia già in possesso) attraverso il dialogo delle banche dati.
Ma è possibile che ancora, nel 2020, si pongano questi obiettivi?
Qualcuno è informato, a Palazzo Vidoni, che queste misure esistono da tanto, troppo tempo? Qualcuno capisce che non è più il tempo di ribadirle in direttive, road map, linee guida, altre norme che non fanno altro se non fotocopiare, con qualche aggiornamento, quanto indicato già nella legge 15/1968?
Per dare davvero il senso del cambiamento, vogliamo cominciare a colpire le amministrazioni che ancora non si sono digitalizzate, non utilizzano il Suap, non pubblicano i tempi dei procedimenti, non utilizzano form on line, chiedono certificati in violazione del divieto previsto, prolungano i tempi alla ricerca di pareri e scuse, utilizzano ancora archivi cartacei? Finchè non si agirà prendendo atto che non tutta la PA è uguale e che enti ed organi arretrati debbono essere messi all’indice e sanzionati, ogni Ministro della PA non farà altro se non continuare con la sequela di linee guida, road map, piani, programmi, indirizzi generali, strategie, senza ottenere alcun risultato.
per fare quelle cose che dice però, ci vogliono soldi (tanti), che non sempre ci sono ...
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