sabato 12 dicembre 2020

Lavoro agile: ecco le Linee Guida per il POLA. Il latinorum pieno di inglesismi e lessico pseudoaziendalista è servito

Tutti le attendevano (?): le linee guida per la redazione dell'ormai celeberrimo POLA, la panacea per far divenire la PA più agile e più superba che pria!

Talmente agile, che le Linee Guida constano di 32 pagine, caratterizzate dalla solita, deprimente, abitudine trentennale a scimmiottare l'aziendalismo e a ripetere come mantra alcune banalità, dalle quali risulta impossibile, per chi elabora simili documenti, liberarsi. 

Ecco una piccola estrazione degli inglesismi, che fanno tanto "manager figo":

FAR BUT CLOSE;

win-win

Work-life balance

change management

- performance (ripetuto una settantina di volte...)

- compliance

- baseline

- target

- task

- leadership

maturity model

- telework

remote working

- schedule flexibility

compressed working time

-  reduced hours

- manager

- team

- gap

- job description

- engagement

- digital divide

- step

Un invito a risciacquare i panni nel Tamigi, of course e with pleasure, signora mia (anzi, milady). Che, solo utilizzando inglesismi ed insistendo ossessivamente con la parola performance si è davvero manager, what else?

Ma, i più attenti avranno notato un'assenza imperdonabile: nell'elencazione delle tante espressioni inglesi, manca proprio quella più manageriale di tutte, dopo "performance". Infatti, le Linee Guida non parlano mai di stakeholders! Una mancanza gravissima, che lascia tutti nella più profonda costernazione, quasi si fosse degli junior manager invece che senior manager. Oh, what a shame!

Però, consoliamoci. Il documento riporta ai fasti la più grande banalità pseudoaziendalistica propria dell'ammaestramento, l'espressione maggiormente suggestiva, che si porta su tutto proprio perchè è la sublimazione del vuoto spinto: l'orientamento all'utenza:


Visto il quale, ci consoliamo, anche se, mannaggia, lo stakeholder...

Nessun commento:

Posta un commento