Sul Sole 24 Ore del 12.5.2021, l'articolo di Gianni Trovati "Pa, delega al governo per riformare le assunzioni" dà alcune interessanti notizie:
- la riforma dei concorsi, sommariamente e frettolosamente disciplinata dal pessimo articolo 10 del d.l. 44/2021 dovrebbe traslare verso un disegno di legge delega, allo scopo di ingigantire e specificare i discutibili contenuti di quella norma;
- nel frattempo, si pensa di estendere il numero dei dirigenti delle amministrazioni dello Stato a contratto, quelli cioè assunti senza concorso in base a puro spoil system. Attualmente la cooptazione consente di chiamare l'8% dei dirigenti di prima fascia ed il 10% dei dirigenti di seconda. L'idea, che gira già da parecchio, è di portare tutti al 20%;
- eliminare la prova concorsuale finale del "concorsone" Ripam della Campania: un pessimo esempio sul campo di concorso centralizzato.
Il tutto, dimostra che quando si parla di riformare i concorsi, alla fine gli obiettivi sono sempre due:
- allargare il numero dei dirigenti assunti per cooptazione e chiamata diretta;
- eliminare molte, se non tutte, delle prove concorsuali ed estendere a dismisura la "discrezionalità" o la valutazione dei titoli e dell'esperienza, col rischio che in assenza di criteri predeterminati ed uguali per tutti, per ogni concorso, si ritaglino bandi su misura per il candidato che si intende far vincere.
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