Molto interessanti le indicazioni del documento dell’Anac che esemplificano rischi specifici nel settore appalti, per altro non nuove perchè già presenti in alcune versioni del PNA.
Di sapore estremamente burocratico, lezioso e pedante, invece, il resto del documento, compresa la check list. In realtà, a ben vedere, non di check list si tratta, ma di un velleitario “memento” ad agire secondo le indicazioni dell’Autorità, frutto di un modo di intendere l’anticorruzione molto formale, pervasivo e radicato su belle intenzioni, ma privo del sistema davvero efficace: l’introduzione di controlli preventivi. Di controlli si continua a parlare, ma di impiantarli e di gestirli non ci si pensa nemmeno. Risultato: il solito diluvio di considerazioni sulla “analisi del contesto”, tanto consolatoria quanto inane.
Le sedicenti riforme "Bassanini" hanno distrutto la legalità dell'azione amministrativa dei Comuni e delle Province e prodotto l'esplosione della corruzione nella PA. La soppressione dei controlli preventivi di legittimità ha garantito anche la impunità dei corrotti...
RispondiElimina"prevenire è meglio che curare": vale non solo in campo medico, ma anche per le attività umane in generale. Purtroppo, la funesta abrogazione dell'art.130 della Carta ha eliminato un valido filtro alle irregolarità ed illegittimità degli atti delle amministrazioni locali, riversando direttamente sul sistema giudiziario da una parte e sulla determinazione ad agire dei cittadini l'unico meccanismo di rimedio. Se si aggiunge la consapevolezza di chi commette gli illeciti sulla molto probabile impunità, il quadro è ancor più desolante e disarmante.
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