#Province: la bufala dei risparmi nella velina del Corriere della Sera

Il disegno di legge per il depotenziamento delle province non indica nemmeno un centesimo di risparmio, nulla. Nemmeno si può dire che la loro soppressione o revisione comporterà risparmi per l'organizzazione dello Stato, in quanto si stabilisce espressamente che la riforma non avrà effetti sulle amministrazioni periferiche dello Stato.

Al massimo, data la previsione di gratuità delle cariche, si risparmieranno 104,7 milioni: il costo delle indennità e gettoni di presenza di presidenti, assessori e consiglieri.

Ma il Ministro Delrio, ciò che non riesce e non può inserire nella legge, lo sbandiera alla stampa, con veline prontamente ed acriticamente riprese, come sul Corriere.it del 26 luglio:

Province, ecco il decreto «svuota poteri»

Saranno enti di secondo livello. Nascono le città metropolitane. In due anni due miliardi di risparmi

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Province senza poteri. È stato approvato dal Consiglio dei ministri il disegno di legge che riguarda Città metropolitane, Province, Unioni e fusioni di Comuni e che ne rivede e ne svuota in parte i poteri in vista dell'abolizione dalla Carta Costituzionale. 

CONFERENZA UNIFICATA - Il provvedimento, in attesa di una eventuale riforma costituzionale prevede che «le province diventino enti territoriali di secondo livello». È quanto si legge nella bozza di ddl «recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di Comuni». La provincia cessa quindi di essere l'ente che è stato fino ad oggi e sarà guidato da organismi non eletti. «Sono organi delle province» esclusivamente: «il presidente della provincia, il consiglio provinciale e l'assemblea dei sindaci». «L'elettorato passivo è attribuito esclusivamente ai sindaci in carica nei comuni della provincia alla data dell'elezione». Del provvedimento aveva dato un'anticipazione nei giorni scorsi il ministro Delrio che aveva spiegato: «Nessun accorpamento dei territori provinciali, una provincia dei sindaci e razionalizzazione nelle funzioni e nella spesa». Il ddl passerà all'esame della Conferenza Unificata e, dopo quel vaglio, tornerà nuovamente al Consiglio dei ministri per il varo definitivo.

I RISPARMI - «Ci auguriamo che la riforma sia approvata entro la fine dell'anno così che non si proceda al rinnovo delle elezioni nel 2014. Siamo pieni di speranza e fiducia ma non di certezze», ha spiegato il ministro Delrio presentando la riforma. Secondo il ministro con il provvedimento «non si azzera la democrazia perché resta la rappresentanza dei sindaci e tende anche a stimolare le unioni dei comuni». Con la riforma «potremmo raggiungere in due anni più di un miliardo di risparmi, con l'accorpamento delle funzioni i risparmi saranno subito di circa 600-700 milioni». Tra i benefici, inoltre, c'è anche «un ulteriore stimolo a riorganizzare gli oltre 3000 enti intermedi».

26 luglio 2013 | 14:03

Come si ottiene il risparmio di oltre un miliardo in un anno lo sa solo Delrio, ma non certo il Governo, nè il Parlamento, perchè nel disegno di legge non risulta nulla.

Poi, Delrio parla di risparmi da "accorpamento delle funzioni". Cioè, secondo il Ministro, sminuzzare tra 8100 comuni e centinaia di unioni di comuni le funzioni di 97 province (quelle non trasformate in città metropolitane) e prevedere che alcune funzioni siano assunte dalle regioni e che regioni, province e comuni possano ridelegarle alle province, sarebbe un "accorpamento".

Noi eravamo convinti che l'effetto della divisione fosse non l'accorpamento, ma la disgregazione. Il Ministro Delrio riesce nell'impresa di stravolgere la logica, la matematica, il buon senso. Oltre che le istituzioni.