sabato 29 marzo 2014

Città metropolitane pronte allo spreco per viaggi all'estero #province

Le città metropolitane (“finalmente istituite”, come dice la propaganda) altro non saranno che province con un altro nome, ma sotto il controllo dei sindaci del capoluogo.

Esse, avranno finalità in sostanza coincidenti con quelle che da sempre hanno avuto le province, con qualche “chicca”:

a)      cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano;

b)      promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunica-zione di interesse della città metropolitana;

c)      cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello, ivi comprese quelle con le città e le aree metropolitane europee.

L’ultima delle finalità è quella particolarmente interessante: si istituisce un nuovo ente locale, nell’ambito di una manovra a parole pensata anche per contenere la spesa pubblica e, subito, si dà modo ai componenti di questo livello istituzionale di intessere relazioni internazionali. Viaggi, uffici di rappresentanza, cene e banchetti e una mini politica estera. Sì, perché i sindaci delle grandi città da sempre tentano di costituirsi un loro Foreign Office, ma la Corte dei conti li ha regolarmente irretiti, in quanto la politica estera afferisce solo alle funzioni statali e, in parte regionali. Ma, col ddl Delrio finalmente una norma di legge c’è, per rivendicare la legittimità di “viaggi per relazioni istituzionali internazionali”. E, dunque, chi potrà contestare l’assoluta necessità di voli, soggiorni, convivi, interpreti e dovizia di “consulenti” per le relazioni internazionali delle città metropolitane? Siamo o non siamo in Europa?

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