giovedì 4 agosto 2016

La "semplificazione" delle "riforme" all'italiana. Il caos delle variazioni di bilancio negli enti locali

Se passasse il sì al referendum sulla riforma della Costituzione l'articolo 70 andrebbe dalle 9 attuali parole di cui è composto alle centinaia e centinaia della riforma, con una complicazione estrema del procedimento legislativo.

Ma non sarebbe solo l'articolo 70 della Costituzione  il simbolo di "riforme" superficiali, mal concepite, complesse, contorte, inapplicabili.
Figura sicuramente nel guinnes dei primati delle riforme frettolose e tanto al chilo anche quella riguardante l'armonizzazione contabile degli enti locali. Un tempo poche decine di articoli del testo unico dell'ordinamento locale (il d.lgs 267/2000) conteneva l'intera disciplina. Con il devastante d.lgs 118/2011 gli articoli si sono gonfiati di -bis, -ter, e commi vari, oltre che di pagine e pagine di "principi contabili" complessi ed imperscrutabili, continuamente innovati e modificati dall'arcana commissione Arconet, finendosi per avere un corpus normativo enorme, intricato e indecifrabile.
Sempre fino a poco tempo fa, fare le variazioni di bilancio in un ente locale era semplice: la competenza era dei consigli, ma le giunte potevano disporre le variazioni in via d'urgenza, con l'obbligo della successiva ratifica entro 60 giorni in consiglio.
E dopo la cosiddetta "arminizzazione contabile"? Un caos pazzesco. La Fondazione Ifel dell'Anci ha provato a mettere ordine ed ha elaborato questa allucinante tabella contenente ben 27 casi diversi di variazioni in relazione alle competenze da esercitare.
Avete capito bene: da due soli casi possibili di variazioni, si è passati a 27 (ventisette) ipotesi diverse, che, ovviamente, mai nessun ragioniere, dirigente, tecnico o amministratore potrà mai sapere a memoria, tranne che non sia un novello Pico della Mirandola.
Questi sono i risultati del "fare le riforme per fare le riforme", limitandosi ad enunciare in via di propaganda che esse semplificano, rilanciano, danno maggiore efficienza, senza essere davvero capaci di dare un effettivo contenuto di miglioramento e semplificazione dello status quo ante.

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