lunedì 18 gennaio 2021

Quei "criteri" inesistenti per disciplinare orario di lavoro dei dirigenti e funzioni dei segretari

Su NT plus del 18.1.2021, Arturo Bianco nell'articolo "Dirigenti, il contratto rivaluta anche i vecchi bonus", ritiene opportuno che gli enti si diano "criteri" per disciplinare l'orario di lavoro di dirigenti e segretari e per definire le funzioni di sovrintendenza dei segretari.

Criteri per la disciplina dell’orario di lavoro dei dirigenti e dei segretari? Ma di che parliamo? Non è evidentemente chiaro che le materie attribuite dalla legge alla contrattazione nazionale collettiva, tra le quali la disciplina del rapporto di lavoro nella quale rientra quella dell’orario, sono ad essa “riservate”. Quindi, non è ammessa, né lecita, alcuna altra fonte che disciplini “criteri”. 

Del resto, l’articolo 13 del Ccnl 17.12.2021 è estremamente esaustivo: “Il dirigente, i dirigenti amministrativi, tecnici e professionali ed il segretario, assicurano la propria presenza giornaliera in servizio ed adeguano la propria prestazione lavorativa alle esigenze dell’organizzazione ed all’espletamento dell’incarico svolto nonché a quelle connesse con la corretta gestione ed il necessario coordinamento delle risorse umane”. E’ ciascun dirigente chiamato ad esercitare quell’elemento fondamentale della responsabilità consistente nell’autodeterminazione di un orario rispondente alle esigenze gestionali, in via totalmente autonoma. Qualsiasi “criterio” è privo di fonte, come tale nullo e un’ingerenza chiara nell’autonomia organizzativa, disciplinata e tutelata dal contratto. 

Sui “criteri” per l’esercizio delle funzioni di sovrintendenza dei segretari, meglio glissare: invitare a definire ulteriormente modalità applicative di una clausola platealmente nulla, visto che le prerogative dei dirigenti non possono essere oggetto di contrattazione, è davvero privo di alcuna base. 


1 commento:

  1. Vige il principio della c.d. "amministrazione di risultato", in termini più prosaici e comprensibili per la gente comune: chi comanda fa legge, mentre viene violato completamente l'art. 97 Cost. Tutto origina dalle leggi criminogene di Bassanini del 1997

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